Per Renzi a Napoli rischio Liguria-bis, Bersani attacca

Minoranza: caso nazionale. Bassolino contrattacca dopo lo stop al suo ricorso: "il partito chiude gli occhi"

MAR 9, 2016 -

Roma, 9 mar. (askanews) – Come un anno fa in Liguria, come cinque anni fa sempre a Napoli: le primarie per la scelta del candidato sindaco nel capoluogo campano si trasformano di nuovo in una resa dei conti nel Pd e qualcuno comincia a temere che l’ex sindaco arrabbiato possa dar vita a una candidatura fuori dal partito o, perlomeno, finisca per screditare completamente la candidata uscita vincente dal voto di domenica, Valeria Valente. Il caso dei consiglieri comunali che regalavano un euro per votare alle primarie scuote il Pd e la risposta dei vertici del partito fa infuriare Bassolino e la minoranza.

A scatenare la polemica è stato Matteo Orfini che, in una intervista alla Stampa, ha spiegato che si tratta di “casi singoli” e che il risultato delle primarie non verrà rimesso in discussione. Un giudizio netto, arrivato prima del pronunciamento del comitato di garanzia. Abbastanza, per Bassolino e per la minoranza, per partire all’attacco. L’ex sindaco, del resto, è stato sconfitto domenica per poche centinaia di voti.

Bassolino replica subito su twitter: “Ai vertici del Pd qualcuno ha già emesso il verdetto prima che organi competenti abbiano esaminato i fatti. E’ una sentenza preconfezionata?”. Di lì a poco, seguono Pier Luigi Bersani e la minoranza: “Mi limito a dire che ho trovato irrituali i pronunciamenti di dirigenti del partito prima della riunione della commissione di garanzia. A prescindere da chi abbia torto o ragione, il motivo per cui il ricorso è stato respinto mi è sembrato lievemente burocratico”. E Gianni Cuperlo aggiunge: “Sarebbe opportuno affrontare il tema della responsabilità dell’organismo di garanzia nazionale”.

Rincara la dose Davide Zoggia, bersaniano: “Il vertice Pd ha raggiunto il limite. “Le immagini che tutti hanno visto testimoniano una situazione che merita l’attenzione di tutto il Pd, e in modo particolare dei vertici e pone seri interrogativi”.La minoranza, peraltro, attacca anche sul caso Roma, dopo le voci di un possibile intervento per ‘gonfiare’ la partecipazione inserendo a posteriori schede nulle e bianche.

Il fatto che il comitato di garanzia abbia respinto il ricorso di Bassolino non chiude, quindi, la vicenda, che ormai è tutta politica. Anche Walter Verini, veltroniano e dunque non della minoranza Pd, osserva: “Ho la sensazione che le decisioni della Commissione di Garanzia di Napoli sull’irricevibilità del ricorso di Bassolino non chiudano la questione, ma la rendano ancora più complicata”.

Il rischio, appunto, è che a Napoli si produca una frattura simile a quella che si verificò in Ligura lo scorso anno con Sergio Cofferati e che portò un pezzo di Pd a sostere la candidatura di Luca Pastorino, uscito dal partito. Esponenti della minoranza ritengono improbabile che Bassolino possa scegliere di candidarsi comunque con una propria lista autonoma, ma fanno notare: “I suoi hanno detto che non sosterranno la Valente. Per il Pd si può complicare ancora la situazione, che già non è buona a Napoli”. Di sicuro Bassolino domani sera andrà in tv a ‘Otto e mezzo’ per dire la propria.

Lorenzo Guerini, vice-segretario Pd, nel pomeriggio ha confermato la linea data da Orfini: “La discussione di questi giorni non deve mettere in discussione il valore delle primarie, strumento su cui il Pd ha scommesso che resta un modello valido per la partecipazione dei cittadini. Alcuni fatti emersi non vanno sottovalutati e devono vedere la nostra attenzione più alta, ma non va messa in discussione la validità dei risultati”.