Ok Camera a riforma editoria con 292 sì, ora testo passa al Senato

I no sono stati 113, le astensioni 29. Ecco le novità introdotte

MAR 2, 2016 -

Roma, 2 mar. (askanews) – Primo giro di boa per la riforma dell’editoria. L’Aula della Camera ha approvato in prima lettura un progetto di legge che punta ad un intervento organico sul settore editoriale. I sì sono stati 292, i no 113 e le astensioni 29. Il provvedimento passa all’esame del Senato.

Tante le novità introdotte, molte sono state approvate in commissione Cultura e alcune dall’Assemblea. Diverse misure vengono rinviate ai numerosi decreti delegati che dovrà varare il governo dopo l’approvazione della legge.

Si va dal riordino del finanziamento pubblico con l’istituzione di un “Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione” le cui risorse arriveranno tra l’altro anche dall’extragettito del canone Rai e da un contributo di solidarietà dello 0,1% dei redditi prodotti dalla raccolta e dalla vendita pubblicitaria. Il governo dovrà rivedere i criteri per accedere ai contributi e i requisiti per ottenerli. Saranno esclusi dal sostegno gli organi di informazione di partiti, movimenti politici e sindacali, periodici specialistici a carattere tecnico, aziendale, professionale o scientifico. Nulla anche per “le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in Borsa”.

Novità infine per la rete distributiva delle edicole e la vendita dei prodotti editoriali. Verranno infine riviste le norme sui prepensionamenti dei giornalisti e la composizione e le competenze dell’Ordine.