Maroni: cristiani perseguitati, è un vero genocidio

Il presidente lombardo ha incontrato monsignor Coutts

MAR 2, 2016 -

Milano, 2 mar. (askanews) – Testimonianza e impegno di Regione Lombardia contro ogni fondamentalismo e contro le persecuzioni dei cristiani nel mondo. Sono stati ribaditi questa mattina dal presidente Roberto Maroni che, insieme all’assessore alle Culture, Autonomie e Identità Cristina Cappellini, ha incontrato l’arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale pachistana monsignor Joseph Coutts e il direttore della Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre Alessandro Monteduro, per ricordare la figura di Shahbaz Bhatti, ministro pachistano per le minoranze religiose e paladino dei Cristiani perseguitati, a cinque anni dal suo assassinio.

“La commovente testimonianza di monsignor Coutts – ha detto il governatore – meritava di essere portata all’attenzione dell’opinione pubblica, che spesso non è attenta a questi temi. Stiamo parlando – ha sottolineato – di tragedie immani. Secondo il dossier ‘Perseguitati’, pubblicato lo scorso luglio dalla Caritas italiana, sono oltre cento milioni i cristiani vittime, assieme ad altre minoranze, di discriminazioni, persecuzioni e violenze messe in atto da regimi totalitari o da adepti di altre religioni. Da novembre 2013 al 31 ottobre 2014 Caritas calcola che i cristiani uccisi per ragioni strettamente legate alla loro fede siano stati quasi 5.000. Di questo vero e proprio genocidio si parla troppo poco”.

Con l’incontro di oggi, ha affermato il presidente, “vogliamo confermare l’impegno di Regione Lombardia a sostenere la lotta contro ogni fondamentalismo, quello islamico in particolare, e a difesa dei nostri valori, delle nostre radici cristiane. Il nostro – ha precisato – è un approccio laico, che fa riferimento a quel bagaglio di valori sui quali si poggia il nostro modo di vivere e la nostra cultura. Per questo siamo solidali con chi, in altre realtà, sposando gli stessi valori subisce persecuzioni, carcere e violenze”.

Come Regione Lombardia, ha proseguito Maroni, “vogliamo fare azione di testimonianza, ma anche giocare un ruolo istituzionale e internazionale. Abbiamo una dimensione tale che ce lo permette. Siamo a disposizione per le iniziative che vanno in questa direzione”.