Taglio stipendi e 5 milioni risparmi in primo bilancio Mattarella

I vertici della presidenza della Repubblica costano 1,2 mln in meno. Mentre aumenta la spesa per le pensioni

MAR 1, 2016 -

Roma, 1 mar. (askanews) – Nell’era di Sergio Mattarella il Collerisparmia 5 milioni di euro di spese, si tagliano gli stipendi -a cominciare da quello del Capo dello Stato fino ai suoi piùstretti collaboratori per un totale di 2 milioni di euro di cui1,2 solo dalle cariche più alte -, crescono le entrate dagliaffitti degli alloggi di servizio, aumentati del 20%, si avvia laprocedura che nel giro di due anni “sfratterà” chi non ha dirittoa risiedere per ragioni di servizio in una delle belle case neidintorni del Quirinale. Calano anche le spese per beni e servizi,che incidono per l’8,86% sul bilancio complessivo (meno 5%sull’anno precedente), ma continua a salire di circa l’1,2% nel2016 ma fino a oltre il 4% nel 2018 la spesa per le pensioni e laprevidenza.

Sergio Mattarella in prima persona contribuisce ai risparmi: findal maggio scorso il Capo dello Stato ha disposto il divieto dicumulo delle retribuzioni con trattamenti pensionistici erogatida pubbliche amministrazioni e questo ha comportato la riduzionedel suo assegno, in corrispondenza dell’ammontare del suotrattamento pensionistico. Con l’introduzione del divieto dicumulo nell’ambito della Presidenza della Repubblica diversiConsiglieri del Capo dello Stato svolgono le loro funzioni senzacompenso, mentre per altri il compenso risulta fortementeridotto. Il segretario generale, Ugo Zampetti, aveva giàrinunciato autonomamente a ogni compenso al momentodell’assunzione dell’incarico. Questo e altri provvedimenti hannoconsentito un risparmio di oltre 2 milioni di euro, pariall’1,84%, rispetto alla previsione iniziale del bilancio 2015:si è passati da 122.643.000 euro a 120.381.000 e sono previstealtre riduzioni anche per il biennio 2017-2018. Inoltre, ildivieto di cumulo, introdotto all’inizio del nuovo settennato, siè sommato ai provvedimenti del 2014, che avevano recepito illimite di 240.000 euro annui lordi come stipendio massimopossibile.

Dunque le uscite calano: per il 2016 si passa da 241 milioni a236 milioni, mentre il contributo statale, che rappresenta la”principale fonte di finanziamento”, resta confermato ai 224milioni previsti per il 2015. Cifra che resta immutata anche pergli anni 2017 e 2018. Le principali voci di spesadell’Amministrazione riguardano retribuzioni, per oltre il 50%,pensioni e beni e servizi. L’intento di razionalizzare e ridurrele spese è stato portato avanti nonostante la decisione diampliare l’apertura al pubblico delle sedi della Presidenza dellaRepubblica, a partire dal Palazzo del Quirinale: da giugno 2015sino a fine anno si sono registrati circa 64.000 visitatori.

Quanto alle pensioni la spesa di 93 milioni di euro per il 2016rappresenta quasi il 40% delle uscite ed è destinata a crescereregistrando per l’anno in corso un aumento dell’1,29 e ancora del3,67% per il 2017 e del 4,02% per il 2018.