Bersani attacca Renzi: no al congresso Pd anticipato è arrogante

Con Verdini siamo diventati Casa della Libertà. Sulla situazione economica non siamo gufi ma realisti

MAR 1, 2016 -

Roma, 1 mar. (askanews) – Incassato un no “arrogante e tranciante” alla richiesta di anticipare il congresso Pd, la minoranza Dem non molla la presa sulla necessità di una “discussione” nel partito. Oggi parla l’ex segretario Pireluigi Bersani, che alza i toni anche in vista dell’appuntamento di Perugia (tra due weekend) dove la minoranza Pd lancerà Roberto Speranza come alternativa a Renzi.

I temi sono i soliti: il sostegno non gradito di Verdini e le questioni economiche. Sul primo punto, Bersani sostiene che “non è vero che abbiamo bisogno di Verdini come non era vero che avevamo bisogno di Berlusconi: bisogna che Renzi decida se vuol fare quello che rottama o quello che resuscita”. E ironizza: “Se uno che vota la fiducia non è in maggioranza, uno che non la vota non è all’opposizione… Eccoci finalmente approdati nella casa delle libertà”. Una battaglia che Bersani non vule dare per persa, anche se “devo riconoscere a Renzi una straordinaria qualità: è riuscito a cambiare le papille gustative di un bel pezzo dell’area democratica e dell’informazione. Il mondo di Verdini risulta improvvisamente commestibile”. Al contrario, la sinistra Dem “sta cercando di raffigurare un Pd ospitale per un’idea di sinistra. Se non si apprezza questo sforzo vuol dire che non si sta capendo cosa sta succedendo”.

Altro terreno di scontro, la “narrazione” renziana dei dati economici italiani: “Non è il caso di essere gufi” ma la comunicazione deve essere “coerente” con la “realtà” e con la percezione dei cittadini, senza “esagerare”, osserva Bersani. Del resto “la crisi è arrivata al pavimento quindi non abbiamo il problema di immaginare una ulteriore discesa. Però la ripresa è problematica, ha delle difficoltà”, e “la nostra comunicazione dovrebbe essere coerente con questo dato di realtà: non bisogna esagerare nelle comunicazioni, perchè poi si può misurare uno scarto tra quel che si sente e quel che si dice”.

Insomma, per la minoranza Pd “ci sono dei problemi che richiederebbero una discussione. Un congresso sarebbe più utile ma cercheremo comunque di far vivere una discussione nel partito”. E l’appuntamento è a Perugia, l’11, il 12 e 13 marzo, per la convention alla quale Roberto Speranza ha invitato i militanti Pd ma alla quale dovrebbero intervenire anche ‘esterni’, per iniziare a costruire “l’alternativa al renzismo”.