Oggi in Senato primo via libera con fiducia a unioni civili

Renzi: legge fatto storico per Italia. Vota anche Verdini

FEB 25, 2016 -

Roma, 25 feb. (askanews) – Primo via libera del Senato oggi al ddl Cirinnà sulle unioni civili dopo l’accordo trovato nella maggioranza di governo. Il maxi-emendamento che ha suggellato il patto tra il Pd e l’alleato di governo Ncd recepisce il testo a firma della senatrice dem Monica Cirinnà ma con le modifiche chieste dai centristi di Area popolare: lo stralcio della stepchild adoption – l’articolo 5 – e l’eliminazione del l’obbligo di fedeltà, l’articolo 3.

Il governo ha posto la fiducia sul maxi emendamento che verrà votato nel tardo pomeriggio di oggi con la prima chiama fissata alle 19 nell’aula di Palazzo Madama. Per la prima volta anche il gruppo di Denis Verdini – che conta in tutto 19 senatori – voterà la fiducia al governo Renzi.

Soddisfatto della legge il premier Matteo Renzi che con un tweet ha espresso il suo plauso: “L’accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l’Italia. È davvero la volta buona”. Nel maxi emendamento c’è un passaggio che richiama alle adozioni per le quali “resta fermo quanto previsto è consentito in materia dalle norme vigenti”. L’adottabilità del figlio del partner resta dunque regolata da una legge del 1983 che i vari tribunali hanno interpretato valutando caso per caso.

Il capogruppo del Pd Luigi Zanda ha comunque promesso che la stepchild adoption non scomparirà dall’agenda del Pd perché “sarà inserita in un ddl sulle adozioni che dovrà essere approvato entro la fine della legislatura”. Ieri i movimenti Lgbti hanno protestato sulla nuova versione del ddl Cirinnà con un presidio in corso Rinascimento, davanti al Senato. Critica sulla decisione di porre la fiducia la minoranza dem. “Si sarebbe potuto evitare di mettere la fiducia su un argomento del genere e fare decidere il Parlamento – ha spiegato l’ex segretario Pierluigi Bersani – .Sono convinto che votando in aula ci sarebbe stata la possibilità di avere la legge nella sua compiutezza”.