Al via il nuovo partito di Sel ed ex Pd: congresso a dicembre

Vendola parla con un video. Duello Pisapia-Cofferati su Milano

FEB 21, 2016 -

Roma, 21 feb. (askanews) – La fase dell’Ulivo e del centrosinistra “è durata un quarto di secolo ma si è chiusa definitivamente”, mentre “la sinistra si è risvegliata in Europa e oltre oceano dal lungo sonno della terza via” di Tony Blair. E’ su questa traccia (le parole sono dell’economista e deputato ex Pd Stefano Fassina) che si è avviato il percorso costituente del “nuovo” partito della sinistra, dopo tre giorni di assemblea a Roma sotto il titolo Cosmopolitica. Il nuovo partito, che per ora mantiene il nome del gruppo parlamentare, Sinistra italiana, si costituirà con un congresso, annunciato nell’intervento conclusivo dal coordinatore di Sel Nicola Fratoianni, e fissato per i giorni fra il 2 e il 4 dicembre 2016. In mezzo, le elezioni amministrative e il referendum costituzionale, due appuntamenti sui quali i promotori contano per allargare il campo delle adesioni, per ora limitate in sostanza a Sel e a qualche ex dem più o meno autorevole, come Sergio Cofferati e Alfredo D’Attorre.

Proprio le amministrative sono già un punto di torsione della nuova forza “unitaria”, che pure nasce senza Pippo Civati e senza l’adesione degli altri sopravvissuti dell’avventura degli ex del vecchio Pci: Rifondazione comunista e i Comunisti italiani. A colpi di dichiarazioni e interviste, infatti, si sono sfidati Sergio Cofferati e Giuliano Pisapia (“sono qui per affetto”, precisa), contrapposti sulla scelta di Giuseppe Sala, candidato sindaco a Milano. Il primo cittadino uscente chiede “lealtà” a Sel che ha partecipato alle primarie all’ombra del Duomo, l’ex leader della Cgil vorrebbe opporre Civati a Sala. “Occorre grande rigore – sibila dal podio Cofferati – la nostra identità non si può barattare per un assessore”.

Ma su questa linea frenano i partigiani della linea moderata, restii a chiudere tutte le porte al Pd, come il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, che teme “una ridotta autoreferenziale” e chiede di lasciare libera scelta sulle alleanze a “territori e cittadini”. A questi soprattutto parla Gianni Cuperlo, “ospite” marchiato Pd che chiede al nuovo partito di non tagliare i ponti: “Ostinarsi a parlare e ascoltarsi è importante”, dice. Difficile immaginare una replica più sferzante del suo ex compagno di corrente Alfredo D’Attorre: “Se vinciamo la battaglia del referendum (costituzionale, ndr) il Pd diventerà un oggetto per i libri di storia”, è il vaticinio del deputato lucano.

Tra gli interventi, applauditissimo quello energico di Luciana Castellina, classe 1929, che chiede di “salvare il nucleo del pensiero di Gramsci” progettando un “partito come intellettuale collettivo” e propone l’innovazione più radicale rispetto alla tradizione politica della sinistra novecentesca: “Invece di una federazione giovanile, facciamo la federazione dei vecchi, ci sia uno spazio per la memoria degli over settanta”. Assente il fondatore di Sel Nichi Vendola, al centro di polemiche per il suo viaggio all’estero, secondo alcune indiscrezioni di stampa finalizzato all’adozione di un figlio con il suo compagno, attraverso il sistema dell’utero in affitto. Il leader uscente parla con un video registrato, denuncia “la deriva suicida del socialismo europeo” e sproina i suoi: “E’ tempo di ripartire, è tempo di innovare, di restituire alla parola sinistra un senso, una funzione educatrice”.

Conclusioni affidate al delfino rimastogli fedele, dopo la rottura con Gennaro Migliore passato al Pd: il nuovo partito, spiega Nicola Fratoianni, nasce dopo e oltre “la stagione degli accordi e dei cartelli elettorali. Se falliremo verranno altri, ma non credete a chi vi dice che non c’è alternativa”.