Roma, impasse candidato centrodestra. Cav insiste su Bertolaso

Ma Salvini frena e resta scontro con Meloni

FEB 19, 2016 -

Roma, 19 feb. (askanews) – Mentre il Movimento 5 Stelle fa le cosiddette ‘comunarie’ e il Pd si avvia alle primarie, la scelta del candidato di centrodestra a sindaco di Roma sta creando non pochi problemi allo schieramento tripartito Fi-Lega Nord-FdI. Il nome indicato – l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso – sta mettendo l’uno contro l’altro i leader Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Con la conseguenza che è saltato l’incontro previsto ieri fra i tre a palazzo Grazioli, rinviato a data da destinarsi e comunque non prima di una-due settimane.

Lo scontro è stato acceso ieri (“Non accetto pacchetti chiusi”)dal segretario del Carroccio che – contrariamente a quanto era sembrato nei giorni scorsi – ha chiesto una riflessione di una settimana-dieci giorni sul nome di Bertolaso.”Ascolteremo i romani – ha ribadito oggi Salvini – mi fido di Berlusconi, della Meloni, ma preferisco ascoltare tutti. E Roma merita una settimana di riflessione”. Perché Bertolaso, si è domandato il leghista, dice che “i Rom, poverini, sono stati penalizzati? Quelli penalizzati sono i romani, i milanesi, i torinesi a cui i Rom rompono le palle. Dunque se Bertolaso mi spiega cosa vuol fare per Roma in concreto di questo parliamo. Ma se iniziamo a fare fantapolitica…”.

Le affermazioni di Salvini non hanno modificato la posizione di Berlusconi, principale sponsor dell’ex capo della Protezione civile. Oggi il leader di Forza Italia ha a più riprese ribadito come Bertolaso sia “in assoluto il migliore sindaco che Roma possa darsi per porre rimedio al disastro provocato dall’amministrazione della sinistra”. Roma, ha detto ancora, “ha bisogno di essere guidata da una personalità con eccezionali capacità manageriali” e con lui “abbiamo voluto dare un chiaro segnale di discontinuità e di diversità rispetto ai politici politicanti della sinistra. Non abbiamo scelto – ha sottolineato Berlusconi usando il plurale, quasi a volere ricordare a Salvini che anche lui ha evidentemente condiviso la scelta dell’ex manager pubblico – un uomo di partito, un campione del bla bla ma un campione del fare, con grandi capacità gestionali”.

Dal canto suo Giorgia Meloni ha preferito oggi rimanere in silenzio, avendo però già ieri fatto filtrare tutta la sua irritazione dicendosi “allibita” dall’atteggiamento assunto dal leader leghista. Un atteggiamento che ambienti di Fratelli d’Italia ritengono possa nascondere un preciso gioco della Lega.Come un rilancio della candidatura di Alfio Marchini. Nel caso esistesse tra Salvini e il costruttore romano un accordo in tal senso, fanno sapere dal partito di Meloni, l’intesa che sembrava esserci fra le tre forze del centrodestra sarebbe comunque destinata a naufragare. Di fronte a ciò si valuterebbe la possibilità di una corsa solitaria di FdI alla poltrona di sindaco della capitale, magari mettendo in campo il capogruppo alla Camera Fabio Rampelli.

Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Marchini, chiarendo che “non esistono patti segreti” con Salvini, che “si è limitato a prendere atto della realtà”.

Acqua sul fuoco viene gettata da Bertolaso, il quale ha chiarito che “non c’è nessuna spaccatura, con Salvini c’è piena condivisione. Ci siamo parlati più volte al telefono. Lo incontrerò nei prossimi giorni. Siamo tutti uniti e determinati – ha detto – ad andare avanti e a far vedere a tutti quelli che sono perplessi che siamo coesi e determinati a vincere”.