Stop alle unioni civili. M5S contro il canguro e il Pd prende tempo

Impasse al Senato e seduta rinviata a mercoledì mattina

FEB 16, 2016 -

Roma, 16 feb. (askanews) – Nuovi ostacoli sulla strada della legge sulle unioni civili. Alla vigilia del voto sul cosiddetto emendamento-canguro del renziano Marcucci il Movimento 5 stelle, che pure fin qui aveva sostenuto la legge e i cui voti sono fondamentali per il via libera al ddl, si è sfilato, e ha annunciato il voto contrario all’emendamento giudicandolo “un trucco, un artificio incostituzionale e antidemocratico”. “Una mossa che rende ancora più impervia la strada di questa legge”, ammette il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ribadendo che il governo non esprimerà alcun parere sulla strategia parlamentare del Pd.Il Pd ha chiesto un time out. Grazie ai voti di Ala e del gruppo Misto-Sel è passata in extremis una proposta di sospensione della seduta che ha, di fatto, salvato l’emendamento da una bocciatura ormai scontata. Senza i voti dei grillini, infatti, e con la contrarietà di Ap e della componente cattolica del partito l’emendamento che è in grado da solo di “salvare la legge”, come sostiene il suo autore, non avrebbe passato la prova dell’aula. A nulla sono valse le rassicurazioni del capogruppo Luigi Zanda: “vorrei rassicurare l’Aula”, con il canguro infatti “di emendamenti ne saranno eliminati la metà e comunque voteremo la legge in tutti i suoi articoli, compreso il 5, e se richiesto con voto segreto”. Dopo un dibattito di circa due ore l’annuncio di Alberto Airola del M5S di un voto contrario al canguro, che se approvato azzererebbe gli altri emendamenti al ddl unioni civili, ha cambiato l’andamento dei lavori.Lavori che comunque non si annunciavano sereni per i dem, tra le cui file la spaccatura sembra diventare ogni giorno più profonda: dopo aver chiesto il ritiro dell’emendamento Marcucci (che di fatto annullerebbe anche le proposte cattoliche sulle adozioni e l’affido rafforzato) i cattodem hanno aderito oggi alla proposta di Ap per chiedere lo ‘spacchettamento’ dell’emendamento, ossia la votazione per parti separate in modo da tagliare via la stepchild adoption e magari votarla a scrutinio segreto per essere sicuri che venga bocciata. Anche questa insidia aveva suggerito al Pd di temporeggiare sulla votazione.La giornata peraltro era iniziata sotto i peggiori auspici visto che era fallito anche l’ennesimo tentativo di un accordo tra Pd, Ap, Lega e Fi per il ritiro delle migliaia di emendamenti. Anzi il clima si era surriscaldato quando i dem avevano fatto capire che sarebbero andati avanti sul voto al canguro. Poi la novità dei grillini che ha spiazzato il Pd che, con l’aiuto di Loredana De Petris che ha chiesto in Aula la sospensione della seduta, ha ottenuto un’altra notte di tempo per decidere il da farsi.Marcucci assicura che “il canguro resta anche per rendere evidente la strumentalizzazione fatta dal Movimento 5 stelle”.Altri invece ammettono che bisognerà valutare bene il da farsi perchè se venisse bocciato, come probabile guardando ai numeri in Senato, potrebbe seriamente compromettere il futuro dell’intero ddl Cirinnà. A Palazzo Madama si susseguiranno riunioni e contatti per tentare di salvare il salvabile. Il Pd non ha ancora deciso se andare avanti con il voto sul Marcucci oppure no. Ma qualunque sia la scelta, dicono, si cercherà di “trovare la maniera di far pagare il prezzo politico più alto ai 5 stelle”.Cam