Mattarella visita Nasa: investire in Spazio cruciale per Paese

Il presidente italiano conclude a Houston la missione in Usa

FEB 12, 2016 -

Houston, 12 feb. (askanews) – La ricerca e lo sviluppo nello Spazio sono un fattore “importante per il futuro del Paese”. Sergio Mattarella non ha dubbi. Nel giorno in cui il New York Times ha dato rilevanza alla scoperta delle onde gravitazionali, in cui l’Italia ha avuto un importante ruolo nel confermare quanto Albert Eistain aveva previsto 100 anni fa, il presidente della repubblica italiana è orgoglioso. Quell’orgoglio lo ha mostrato da Houston, Texas, dove oggi ha visitato la Nasa, ultima tappa del suo primo viaggio in Usa da presidente. “Sono cose che fanno grande piacere e vanno prese come uno stimolo a fare meglio”. Anche più finanziamenti? “Mi auguro di sì”, ha detto definendo la sua visita “emozionante e affascinante, un motivo di orgoglio per l’Italia”. La Nasa infatti parla un po’ anche italiano. Con il Capo dello Stato c’erano gli astronauti italiani che per un giorno hanno fatto da guida. Con lui c’erano nelle loro tute blu Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano, Walter Villadei, Roberto Vittori e Paolo Nespoli (sarà quest’ultimo il prossimo astronauta italiano a raggiungere la Stazione spaziale internazionale nel 2017, dove resterà per sei mesi).

Quello dei finanziamenti non è un tema da poco. Se il governo americano ha destinato alla Nasa 19,6 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2016, il governo italiano investe nello Spazio attraverso l’Agenzia spaziale italiana 700 milioni di euro. La cifra si confronta con gli 1,3 miliardi della Germania e i 2 miliardi circa della Francia. “La quantità delle risorse dipende dalla strategia politica di un singolo Paese”, ci spiega Roberto Battiston, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). “E’ noto che ogni euro speso (nella ricerca nello spazio, ndr) produce un ritorno che va da due a sei”, ha chiarito Battiston lanciando “un messaggio semplice: investore porta a guadagno, quindi bisogna farlo in modo affidabile, gestendo accordi nazionali e internazionali, guardando al futuro e sviluppando delle tecnologia sempre all’avanguardia. L’Italia ha saputo fare queste cose. Le sa fare. Ci auguriamo di continuare a farle”. Dal punto di vista dell’Asi “il sostegno del governo è fondamentale ma deve esserci una risposta molto forte anche del mondo dell’industria perché abbiamo bisogno di imprese competitive”.

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