Delrio: l’Italia non è isolata in Ue ma rifiuta ricatti

"Letta sbaglia, parole Renzi mai improntate ad anti-europeismo"

FEB 4, 2016 -

Roma, 4 feb. (askanews) – L’Italia è isolata in Ue per effetto della politica europea di Renzi? Il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio è di tutt’altra opinione, anzi l’Italia ha aumentato, spiega in una intervista alla Stampa, la sua “credibilità” e “sbaglia Letta a parlare di isolamento. L’Italia sta ponendo un tema poco gradito a tanti paesi ripiegati su se stessi. L’Italia non si lascia ricattare dagli interessi nazionali” perchè “l’Europa delle regole e della moneta non basta. L’Europa deve fare l’Europa” e vanno favoriti “investimenti e lavoro nei margini della flessibilità”, “non per fare un favore a questo o a quello ma per rendere l’Europa più amica delle comunità e dei popoli”.

“Questa analisi mi trova in totale disaccordo – dice Delrio commentando le affermazioni di chi sostiene che l’Italia sia isolata -. Le parole del governo italiano non sono affatto improntate all’anti-europeismo, ma ad un forte europeismo, anche quando assumiamo toni che non appaiono perfettamente in linea con i cliché bruxellesi. Tutti i ministri, e Renzi in primis, quando vanno a Bruxelles, si presentano con grande spirito di collaborazione. E siamo noi sempre in prima linea contro tutte le spinte protezionistiche”. E aggiunge: “Ho notato, e lo dico per esperienza personale e diretta per aver partecipato nella prima fase del governo a tanti incontri ufficiali all’estero, la crescente credibilità del governo italiano in Europa. Credibilità riconosciuta, anche nella stagione successiva, in tutte le Cancellerie. La rappresentazione di un’Italia improvvisamente isolata, francamente mi pare singolare. Non dico che al recupero di credibilità non abbiano partecipato anche i governi Monti e Letta, che ha contribuito a far uscire l’Italia dalla procedura di infrazione per il deficit-pil. Ma attenzione: il governo Renzi, restando sotto quella soglia, ha fatto anche politiche di stimolo e di crescita”.

Inoltre, precisa, i dati della manovra del 2015 “sono stati concordati con l’Europa, tra l’altro con un’Italia che resta sotto il rapporto deficit-pil, Abbiamo chiesto soltanto di ridurre la velocità con la quale rientrare dal debito. Non parliamo mica degli 800 miliardi di investimenti straordinari di Obama, senza che in quel caso nessuno si preoccupasse dell’entità del deficit! Siamo dentro le regole e oltretutto garantendo la discesa della curva del debito. Non sarebbe bello ricordare quanto siano ‘fuori’ il rapporto deficit-pil, alcuni grandi Paesi. Come la Francia e, anche se è fuori dall’area euro, la Gran Bretagna”.