Renzi chiude partita rimpasto, Costa ministro e qualche sorpresa

Domani il Giuramento della nuova squadra. Tre new entry Pd, due Ap, una Sc. E una promozione a testa

GEN 28, 2016 -

Roma, 28 gen. (askanews) – Dopo oltre un anno di stand by, Matteo Renzi chiude definitivamente la partita della squadra di governo. Sei new entry, quattro promozioni, un ritorno. Dunque sono undici in tutto le nomine, in attesa della dodicesima e più importante: quella di Enrico Costa – attualmente viceministro alla Giustizia – a ministro degli Affari regionali. Indicazione ampiamente anticipata in questi giorni, ma che oggi è stata ufficializzata in Consiglio dei Ministri. La nomina del ministro spetta però al Presidente della Repubblica, e dunque bisognerà aspettare questo passaggio, probabilmente già domani in serata.Il timing accreditato prevede alle 19 il neoministro al Colle e alle 21 a palazzo Chigi giuramento e brindisi per il nuovi Sottosegretari.

Un altro cambio, poi, si dovrebbe registrare quanto Carlo Calenda lascerà la carica di viceministro allo Sviluppo per andare a Bruxelles come ambasciatore. Oggi tutti i rumors indicavano in Ivan Scalfarotto il suo successore.

I nomi nuovi sono sei. Di questi alcuni erano ampiamente attesi, qualcun altro è arrivato a sorpresa. In particolare i due sostituti di Costa alla Giustizia: un ‘due per uno’, perchè per un vice ministro che esce, entrano due sottosegretari: l’Ncd Federica Chiavaroli e il Dem Gennaro Migliore. Enzo Amendola, responsabile esteri della segreteria Pd, da tempo aspettava di entrare alla Farnesina: si diceva come viceministro, al posto del dimissionario Lapo Pistelli, ma deve accontentarsi di un posto da sottosegretario. “Si è preferito promuovere vice ministro Mario Giro, che ha già maturato esperienza come sottosegretario”, spiegano dal governo. Resta invece a palazzo Chigi Sandro Gozi, che i boatos indicavano in uscita verso la Farnesina, viste le difficoltà nellagestione del rapporto tragoverno e Commissione Ue. Fulminante l’ascesa di Tommaso Nannicini: entrato in corsa a far parte della squadra dei consiglieri economici di Renzi, ora arriva al governo come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, superando di slancio Filippo Taddei. Da lì, spiegano fonti dell’esecutivo, si occuperà in particolare di lavoro, anche perchè Teresa Bellanova, finora sottosegretario al Lavoro, dovrà ‘attraversare’ via Veneto e traslocare allo Sviluppo Economico, dove prenderà la poltrona di viceministro lasciata libera da Claudio De Vincenti la scorsa estate. Nessuno prenderà il suo posto al Lavoro. Un ‘due per uno’ si registra anche alla Cultura: al posto di Francesca Barracciu, dimissionata per l’inchiesta sui rimborsi da consigliere regionale, arrivano Dorina Bianchi (Ap) e Antimo Cesaro (Scelta Civica). Gli epigoni di Mario Monti incassano anche la promozione del segretario Enrico Zanetti: era sottosegretario all’Economia, diventa viceministro.

Un ritorno atteso era invece quello di Antonio Gentile: potente esponente calabrese di Ap, aveva dovuto lasciare la carica di sottosegretario alle Infrastrutture per presunte minacce in favore del figlio. Finita nel nulla la vicenda, torna al governo ma allo Sviluppo Economico. Pare per l’opposizione di Graziano Delrio che non lo voleva nel suo ministero. Ma per Ap il ritorno di Gentile era dovuto, e la soluzione trovata è stata tutta interna: la collega di partito Simona Vicari si sposta lei alle Infrastrutture, lasciando al Mise il posto per Gentile.

Ragionando in termini di partito, il Pd ha due nuovi sottosegretari in Amendola e Migliore, un altro di ‘area’ in Tommaso Nannicini, e la promozione di Teresa Bellanova a viceministro. Area popolare, oltre alla promozione a ministro di Costa (parziale risarcimento per le dimissioni di Maurizio Lupi) incassa due nuovi sottosegretari con Chiavaroli e Dorina Bianchi e il ritorno di Antonio Gentile. Scelta Civica ottiene la promozione di Zanetti e l’ingresso di Cesaro.