Unioni civili, Lorenzin: non vado al Family day ma no a stepchild

"Giusto fare una legge ma contraria alle adozioni gay"

GEN 25, 2016 -

Roma, 25 gen. (askanews) – “Al Family day io non andrò ma dico no alle adozioni gay”. Lo afferma il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, in una intervista al “Messaggero”, intervenendo sul tema delle unioni civili.

“Sono favorevole – dice Lorenzin – a forme di regolamentazione che permettano a due persone dello stesso sesso di vivere la propria affettività, fare scelte comuni, avere protezioni. Ma il mio favore finisce laddove il meccanismo della stepchild farebbe rientrare dalla finestra quello che abbiamo fatto uscire dalla porta: l’utero in affitto e l’eterologa per le coppie omosessuali. L’importante è non radicalizzare lo scontro o criminalizzare nessuno, perché rischiano di rimetterci le persone più deboli”.

Per tutelare i bambini, secondo il ministro, “si può ricorrere a uno strumento giuridico che già abbiamo, quello della continuità affettiva che permette le adozioni speciali, per esempio da parte di single. A mio parere dev’essere rafforzato il compito dei giudici dei Tribunali minorili a tutela di situazioni che però devono essere ben individuate. I bambini già nati non possono essere discriminati per il modo in cui sono stati concepiti, questo è evidente”. Secondo Lorenzin è possibile trovare un punto di equilibrio in Parlamento: “Spero proprio di sì. Più le soluzioni saranno condivise nel Parlamento, più lo saranno nella società, anche perché parliamo di norme di civiltà che impongono un cambiamento dei modi di vivere. La stepchild portata in Parlamento però è sbagliata. Va bene regolare le unioni civili tra persone dello stesso sesso, ma dico no ad aprire su certe adozioni e sulla genitorialità, pratiche illegittime nel nostro Paese e proibite dalla legge”.

Lorenzin, però, non sarà in piazza per il Family day: “Come parlamentare sono vicinissima agli organizzatori del Family day, ai quali ho anche scritto una lettera, ma come ministro dovrà far attuare la legge che c’è, essendo il mio un ministero che si occupa di maternità. Voglio essere ministro di tutti, anche se ci sono cose che non condivido”.