Boldrini: Ue cambi rotta. Crescita per tutti e politiche sociali

"Evitare che sterili polemiche portino a isolazionismo"

GEN 23, 2016 -

Roma, 23 gen. (askanews) – “L’Unione europea attraversa uno dei suoi momenti più difficili. Le conquiste che ci ha regalato in decenni di pace e stabilità sembrano aver perso ogni capacità attrattiva, sepolte sotto le macerie della crisi. Ma se l’Ue cerca il responsabile di questo stato di cose, non ha che da guardarsi allo specchio. Se c’è antieuropeismo, la colpa è in buona misura dell’Europa stessa, delle politiche economiche e sociali seguite in questi anni”. Lo ha scritto la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera.

Nel mondo globalizzato, rimarca Boldrini, “nessuno può in buona fede credere che i singoli Stati-nazione europei possano reggere, ciascuno per suo conto, alla competizione coi giganti dell’economia e della politica. Se ognuno pensa a coltivare il proprio orticello, perde di vista il campo più complessivo.Le diatribe tra Stati impediscono di vedere la grande questione, che è quella di tornare a produrre crescita per tutti”. Dunque, “forse lo scontro con Bruxelles in questa fase può essere utile, nei diversi Stati, a galvanizzare il proprio elettorato, ma è una forma di short-termism”.

Per la presidente della Camera “ha ragione il presidente del Consiglio quando reclama il definitivo abbandono delle politiche di austerità. Non si tratta soltanto di strappare qualche decimo di flessibilità in più per l’Italia, ma di indurre l’intera Unione a mutare direzione. Il nostro Paese può farlo, a patto di saper costruire le alleanze necessarie per un’operazione di questa portata: siamo la seconda potenza industriale dell’area, siamo fondatori e autorevoli membri dell’Ue. Se evitiamo la tentazione dell’isolamento possiamo prendere la guida dei processi di cambiamento e concorrere all’indispensabile virata verso un’Europa che metta a fondamento delle sue politiche il ½pilastro sociale»: come chiede anche la Dichiarazione sottoscritta a settembre a Montecitorio dai Presidenti di quattro Camere (di Italia, Francia, Germania e Lussemburgo) e che già è arrivata a dieci adesioni”.

“È soltanto così – conclude Boldrini – che l’Europa può sperare di tornare credibile. Le polemiche possono persino rivelarsi salutari, se ci costringeranno a prendere atto che la vecchia Unione è al capolinea”.