Riforme, Renzi in Senato: oggi si chiude percorso straordinario

"L'Italia ha fatto cose ferme da anni nella palude"

GEN 20, 2016 -

Roma, 20 gen. (askanews) – “Non entro nel merito delle singole riforme, ma con oggi si chiude un percorso straordinario con un metronomo d’emergenza che ha visto l’Italia fare cose ferme da anni nella palude”. Lo ha rivendicato il premier Matteo Renzi, intervenendo in Senato in occasione dell’ultimo voto del Senato sulle riforme costituzionali.

Elenca il premier: “Abbiamo iniziato a rimodulare il sistema istituzionale, economico, amministrativo. In tempi di ‘vetocrazia’, abbiamo reso più facile decidere, restituendo all’Italia il futuro. Possiamo dividerci su tutto, ma non possiamo negare che questa legislatura e questo Parlamento ha messo mano in un arco di tempo ristretto alla riforma della elettorale, ha creato in qualche mese la riforma del lavoro, la riforma della P.A., l’abolizione della tassa sulla prima casa o la componente lavoro Irap, la cooperazione internazionale, la giustizia civile”.

Ma soprattutto, può diventare realtà una “provocazione” che renzi ricorda di aver fatto nel suo discorso di insediamento e che “qualcuno, anche nel mio partito, non mi ha ancora perdonata fino in fondo: voglio essere l’ultimo presidente del Consiglio a chiedere la fiducia a quest’Aula. Mi ricordo i sorrisi e le battute, ma se quest’Aula confermerà il voto già dato in due occasioni, quella previsione che sembrava ardita diventerà realtà”.

Un quadro, unito ai miglioramenti dei dati economici che Renzi elenca, per il quale il premier rivendica: “L’Italia non va bene ma va meglio. Perchè la politica ha dimostrato che credendoci si può riuscire. Perchè dopo anni di ubriacatura, di subalternità della politica all’economia, di qualunquismo, la politica ha ripreso il proprio posto con un disegno organico i cui confini sono finalmente visibili oggi”.