Inchiesta Quarto, scontro Pd-M5S. Grillo: noi siamo parte lesa

I dem: troppi silenzi. La replica: intanto condannano i vostri

GEN 7, 2016 -

Roma, 7 gen. (askanews) – L’indagine per presunti rapporti con la camorra di un consigliere comunale a Quarto (Na) del Movimento 5 stelle (Giovanni De Robbio, espulso dal movimento e dimessosi dalla carica elettiva) è l’ultimo terreno dello scontro fra il Partito democratico e i seguaci di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Un tema sul quale si susseguono senza pause le dichiarazioni dei democratici, ma oggi scende in campo direttamente Grillo, con un post sul blog. E i “grillini” vanno al contrattacco mettendo polemicamente a frutto la condanna per corruzione di Daniele Ozzimo, ex assessore dem a Roma coinvolto nell’inchiesta di Mafia capitale.

Uno degli argomenti ricorrenti usati oggi dai democratici contro i loro oppositori stellati è il “silenzio”. “Mancano ancora – dice ad esempio il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato – le risposte del Movimento 5 stelle su una vicenda inquietante, quella di Quarto: accade che la criminalità organizzata si infiltra nelle amministrazioni, anche nelle loro amministrazioni”. “Aspettavamo un post, una dichiarazione, una spiegazione, anche delle semplici scuse. Il silenzio di Di Maio, Di Battista, Fico e dagli altri leader del giustizialismo grillino su Quarto è invece assordante”, sostiene a sua volta la deputata Anna Ascani. Ma il senatore Pd Francesco Russo lancia una sorta di appello al disarmo sul tema: “Sono stufo di subire le aggressioni grilline – premette – ma allo stesso tempo sono convinto che sia sbagliato ripagarli con la stessa moneta”.

In realtà, la controffensiva inizia con una intervista pubblicata al mattino dal Fatto quotidiano, del deputato campano Roberto Fico, componente del direttorio M5S. Il Movimento, spiega, è “parte lesa”, anche se non esclude di potersi schierare per lo scioglimento del consiglio comunale. “Quel che è certo è che l’ex consigliere comunale indagato è stato subito espulso dal M5s, e il sindaco Rosa Capuozzo sta portando avanti una battaglia di legalità: siamo con lei”. Non basta, “siamo al limite della reticenza”, accusa il renziano Ernesto Carbone. “Hanno la camorra in casa e invece di affrontare il problema i grillini sbraitano contro tutti”, è invece il commento di Matteo Orfini, presidente del Pd.

“Orfini si sciacqui la bocca quando parla del M5S. Piuttosto si coccoli Ozzimo. Pd partito di condannati e rei confessi. Mafia Capitale”, taglia corto la deputata M5S Roberta Lombardi con un tweet. Per il vicecapogruppo del Movimento a Montecitorio Michele Dell’Orco “fa ridere” il Pd “che è andato a braccetto con la mafia in varie realtà” e ora “ci farebbe la lezione su cosa significa lotta alla mafia, lotta alla corruzione”. Infine, Alessandro Di Battista, altro volto di punta del M5S, che prevede che “da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno”, ma sottolinea: “Accusano noi ma condannano loro!”.

A chiudere il cerchio arriva Beppe Grillo, almeno nella forma di un post anonimo sul suo blog, voce ufficiale del Movimento 5 stelle, che anche lui definisce “parte lesa”. Il leader ricorda che De Robbio, il consigliere indagato, è stato espulso e i suoi 840 voti di preferenza non sono stati determinanti per l’assegnazione dell’amministrazione al sindaco Capuozzo, che ha vinto con 9.744 voti contro i 4.020 degli avversari. Respinge le accuse di condizionamenti camorristici sull’amministrazione e spiega che De Robbio non è stato denunciato perché “non si è mai manifestata una minaccia tale da evidenziare un reato penale nei suoi confronti ma solo pressioni e richieste di tipo politico. Pressioni e richieste politiche che sono sempre state respinte”. Infine garantisce che “il M5S dal primo momento si è reso totalmente disponibile affinchè l’argomento venisse affrontato in antimafia ascoltando anche il sindaco di Quarto”.