Boldrini: chi dice no alle riforme non è per forza conservatore

Consultazione online per chiedere a italiani che Ue vogliono

GEN 5, 2016 -

Roma, 5 gen. (askanews) – “Renzi ha scelto di legare il suo futuro politico al referendum. È una sua scelta personale e legittima. Ma bisogna precisare che, durante la discussione in Aula, a tratti anche aspra, non c’è stata una posizione conservatrice tesa a rallentare chi voleva riformare. Sul superamento del bicameralismo perfetto tutte le opposizione erano d’accordo. Il dissenso è emerso su come fare queste riforme”. Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini, in una intervista al “Fatto quotidiano”.

La terza carica dello Stato esorta il Parlamento a occuparsi di reddito di cittadinanza, unioni civili, eutanasia: “In questi mesi – ricorda – ho lavorato per rilanciare una maggiore integrazione politica europea. Ho proposto ad altri presidenti di Parlamento di firmare una dichiarazione che metta al centro dell’azione europea i temi sociali. Il reddito di dignità può diventare un tema europeo. L’obiettivo è introdurre un social compact, che possa anche armonizzare in tutti i Paesi dell’Unione il diritto a un equo reddito di cittadinanza. Si potrebbe sostenere con una tassa sulle transizioni finanziarie o una carbon tax. Sulla dichiarazione avvierò una consultazione pubblica on line per chiedere agli italiani quale Europa vogliono, ho proposto di farla anche a livello europeo al presidente Martin Schulz”.

Quanto alle unioni civili, Boldrini osserva: “I partiti ne discutono da molti anni senza trovare una soluzione.Ci sono alcune risposte che vengono chieste dalla società, non si può continuare a ignorare la vita delle persone”. E anche la questione del fine vita “è un altro problema che non può essere ignorato dal Parlamento”.

In Italia, conclude Boldrini, “c’è spazio per una forza di sinistra ma bisogna mettere se stessi in secondo piano. Purtroppo continuo a vedere, invece, piccolissimi personalismi. I movimenti di massa nascono fuori dal Palazzo, in giro per l’Italia c’è la capacità di rinnovarsi e mobilitarsi”.