Renzi: banche non sono a rischio, intervento su pensioni d’oro

"Risparmiatori truffati riavranno soldi. Non temiamo inchiesta"

DIC 29, 2015 -

Roma, 29 dic. (askanews) – Le banche italiane sono solide e non ci sono rischi sistemici, il Pil cresce più del previsto, la fiducia dei consumatori è “spaventosamente alta” e nel 2016 si potrà fare ancora meglio, senza nemmeno toccare le pensioni (tranne quelle d’oro). Parola di Matteo Renzi, che nella conferenza stampa di fine anno ha mostrato grande ottimismo sulle prospettive dell’economia nazionale. Uno scenario che per il presidente del Consiglio, nonostante il rallentamento della ripresa negli ultimi mesi, è destinato a migliorare con il calo del debito pubblico e l’iniezione di fiducia che sarebbe assicurata dalla legge di stabilità. E anche i risparmiatori truffati e arrabbiati delle quattro banche salvate in extremis possono ‘stare sereni’, perchè con le procedure di risarcimento indicate dal governo potranno riavere i loro soldi.

L’Italia “si è rimessa in moto – ha assicurato il premier – è un paese solido e stabile”. Non c’è quindi da temere se quattro istituti di credito sono stati salvati per un soffio e le sofferenze bancarie sono a livelli record (a quota 200 miliardi). Per Renzi “non c’è un rischio sistemico: le banche italiane sono molto più solide di quelle di altri Paesi”. Resta però un problema di “trasparenza” per chi va in una filiale a fare investimenti. Anche per questo “chi ha subito dei danni deve sapere che lo Stato è dalla sua parte: faremo di tutto perchè possa avere indietro i suoi soldi”. E l’esecutivo non ha “niente da temere” da un’eventuale commissione d’inchiesta o d’indagine sul sistema bancario, tema su cui “deciderà il Parlamento”.

Il governo intanto, incassata la legge di stabilità, continuerà a lavorare per sostenere la domanda interna, perchè “l’Italia ha bisogno di stimolare la fiducia nel proprio Paese e nei consumatori”. Anche per non creare motivi di incertezza, “quest’anno abbiamo evitato di intervenire sulle pensioni, perchè il rischio di combinare un pasticcio era elevato”. E anche per il 2016 “non tocchiamo le pensioni. Se ci sarà da fare degli interventi sulle pensioni d’oro, sarà fatto dopo un lungo dibattito contraddistinto da grande trasparenza. Ma – secondo Renzi – una cosa sono le pensioni d’oro e un’altra sono le pensioni sopra i 2mila euro”.

Sui prossimi interventi, però, il presidente del Consiglio non si è sbilanciato, perchè “non sarebbe serio ora dare i dettagli” sui nuovi tagli delle tasse. In ogni caso, ha garantito Renzi, “la collaborazione con Padoan è ottima ed è doverosa”. Quasi sicuramente all’orizzonte non ci sono nuove privatizzazioni: “Non credo che possiamo privatizzare ancora aziende a dismisura, non scendo ancora sull’Eni. Ma c’è un sacco di patrimonio pubblico che può essere valorizzato”. Per i prossimi mesi, invece, il premier dà “per scontato” il via libera alla flessibilità di bilancio da parte della commissione Ue. “La flessibilità – ha concluso il premier – è prevista dalle regole. L’Italia non chiede sconti, l’Italia non è al discount”.