M5s espelle la senatrice Fucksia, Grillo: non restituisce soldi

Lei si difende: "scusa ridicola". Aveva espresso apprezzamento per Boschi

DIC 28, 2015 -

Roma, 28 dic. (askanews) – Ancora una espulsione, nella saga infinita degli scontri e dei rancori interni al Movimento 5 stelle. Stavolta tocca alla senatrice Serenella Fucksia, medico del lavoro, marchigiana di Fabriano, accusata dal blog Beppegrillo.it della più classica delle violazioni: non ha rendicontato, da aprile a settembre, le sue spese e la restituzione di parte dell’indennità da parlamentare. Il blog mette in moto la consueta votazione on line degli iscritti, avendo cura di motivare così il capo d’accusa: “Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari Movimento 5 stelle, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori”. Risultato: 26.630 iscritti al voto; il 92,6%, pari a 24.667 voti, vota per l’espulsione, il 7,4%, pari a 1.963 voti, prova, senza successo, a salvare la parlamentare.

Fucksia, tagliata fuori a suo tempo dall’elaborazione della proposta sul reddito di cittadinanza, affidata alla più ortodossa Nunzia Catalfo, non è nuova a polemiche con la linea maggioritaria nel movimento. “Troppo spesso – ricorda – ci sono stati dissidi interni messi a tacere, è più conveniente azzerbinarsi, qualcuno – tipo me – questo non l’ha mai accettato. Ho sempre pensato che ogni espulsione fosse una perdita”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, nel suo caso, è stata probabilmente la presa di posizione controcorrente in occasione della sfiducia presentata dal suo gruppo contro la ministra Maria Elena Boschi per la vicenda di Banca Etruria: il suo discorso in aula per Fucksia meritava “solo applausi”. Vero e proprio schiaffo al suo stesso gruppo, quello che più si era speso per affondare il coltello nella piaga della vicenda che ha provocato qualche imbarazzo al governo Renzi.

Il nuovo scontro nel M5S suscita un fuoco di fila di severi giudizi provenienti dal Pd e dalla maggioranza. Tra gli altri, il senatore renziano Andrea Marcucci parla di “nuova ‘purga’ di Grillo”; il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini commenta accodandosi al marketing globale di Star Wars: “Altro che democrazia della rete, è la dittatura di Casaleggio, il lato oscuro della forza”. Nessun dubbio sull’altro versante: Angelo Tofalo, deputato M5S, liquida al telefono la questione in poche parole: “I patti coi cittadini si rispettano, ne va della credibilità del movimento”, commenta a proposito della presunta “appropriazione” di denaro da parte della senatrice ritardataria.

Fucksia, inseguita dai commenti non di rado offensivi dei simpatizzanti M5S sulla sua pagina Facebook (tale Fabrizio Massaglia, ad esempio, la apostrofa con un lapidario “fuori dai coglioniii”), punta il dito sul capogruppo al Senato Mario Giarrusso. “Era dissidente, ora fa il talebano”, accusa. E la rendicontazione per l’espulsa è solo “una scusa ridicola”, perché “avevo detto e tutti sapevano che avrei finito la rendicontazione entro oggi, massimo domani”. Il che, fa sapere a fine giornata, accade regolarmente: “Finita rendicontazione ed effettuato bonifico… Come avevo anticipato”, scrive su Facebook. E’ troppo tardi, anche se in teoria potrebbe ancora fare ricorso al comitato d’appello, composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri. Dove andrà ora Fucksia? Non ha sentito Grillo, vecchio amico che in passato forse le era servito da “ombrello” per coprire qualche esuberanza e non rivela se punta a restare all’opposizione o si vede in rotta di avvicinamento alla maggioranza parlamentare: “Farò – dice – quello che ho fatto sempre, magari in modo più libero, meno ostacolato. Dov’è la maggioranza e dov’è l’opposizione? La maggioranza in Parlamento è quella degli scontenti che non si trova rappresentata dal partito a cui appartiene”.