Caos Fi, Cav chiede tregua. Brunetta-Romani: lavoriamo uniti

Nota congiunta dei capigruppo: stop polemiche. Ma resta malessere

DIC 21, 2015 -

Roma, 21 dic. (askanews) – La notizia di oggi in Forza Italia sta tutta in un comunicato stampa. Nel contenuto, certo, ma ancora prima nei due nomi dei firmatari: Renato Brunetta e Paolo Romani. Dopo giorni di scontri plateali, di inviti reciproci più o meno espliciti a farsi da parte, i due capigruppo vergano una nota in cui si impegnano stoppare le polemiche ed esortano a lavorare, tutti insieme, per il partito.

D’altra parte lo stato di caos tra gli azzurri negli ultimi tempi aveva superato il livello di guardia. E l’opa lanciata ieri esplicitamente da Denis Verdini, che si è detto sicuro di raddoppiare il suo gruppo nel giro di un mese, un mese e mezzo, ha spinto Silvio Berlusconi a chiedere una tregua.

E infatti, si sono moltiplicati in giornata gli appelli a ritrovare l’unità. “Meno liti e più lavoro. Meno personalismi, più squadra. Sarà banale ma è quello che serve a Forza Italia”, è la ricetta di Maurizio Gasparri. Prova a suonare la carica anche la portavoce, Deborah Bergamini: “Il vivace dibattito interno di questi giorni, trasformato artificiosamente in polemica, se non in gossip, da alcuni organi di stampa, sicuramente – sostiene – distrae l’attenzione dai guai imbarazzanti del governo Renzi, ma non deve distrarre noi dall’obiettivo comune di rafforzare l’unità e la coesione del nostro movimento e del centrodestra per poter sconfiggere la sinistra già a partire dalle prossime elezioni amministrative”. E come loro anche Annagrazia Calabria, Stefania Prestigiacomo, Mara Carfagna.

Una sorta di tregua natalizia, chiesta dal Cavaliere dopo essere stato costretto ad archiviare il progetto di un ricambio dei vertici dei gruppi. Il malessere, però, continua a serpeggiare nonostante Berlusconi in persona nel fine settimana abbia cercato al telefono gli “insofferenti” per promettergli che da gennaio nel partito tutto cambierà. Una promessa fatta innumerevoli volte, per la verità, senza per questo essersi mai tradotta nei fatti.

E’ tuttavia probabile che alla ripresa dei lavori si riunirà quell’organismo, quella camera di compensazione, che negli ultimi tempi è stata invocata ripetutamente da Romani, Matteoli e Toti. Ci impegnamo – si legge infatti nella nota dei due capigruppo – a “valorizzare il dibattito e il confronto, anche all’interno di un organismo compiutamente rappresentativo scelto dal presidente Berlusconi”.

Per il momento, dunque, lo scontro dovrebbe restare nel freezer. Silvio Berlusconi ha deciso di non affacciarsi a Roma per tutta la settimana, dando forfait non soltanto alla cerimonia al Quirinale con Mattarella, ma anche scansando il brindisi di Natale con i parlamentari. Questa sera, però, sarà a Desio per una cena elettorale.