Salvini e la Lega guardano avanti,alleanze in Europa a destra

Il Carroccio è convinto: a Bologna Berlusconi ha passato il testimone

NOV 9, 2015 -

Milano, 9 nov. (askanews) – “La Lega si sente il primo partito del centrodestra e fa il primo partito del centrodestra.Altrimenti si va da soli”. Nonostante sul palco di Bologna Salvini abbia invitato e fatto parlare Silvio Berlusconi, sono queste le considerazioni in casa Lega all’indomani della manifestazione assieme all’ex premier, che da ieri “non fa più paura” neanche a quei leghisti che fino a ieri hanno storto il naso quando si prospettavano alleanze con il presidente di Forza Italia.

Facce soddisfatte tra i dirigenti del Carroccio, non solo per la riuscita di un appuntamento in una piazza storicamente “difficile” per la destra, ma soprattutto perché si è rafforzato il convincimento che ieri è stato “un momento di passaggio evidente” di potere all’interno del centrodestra. Sentono che il baricentro si è spostato finalmente dalla storica leadership di Berlusconi a quella di Salvini, consacrato come nuovo leader.

Dopo l’intervento di ieri a Bologna, buona parte della base vede Berlusconi come “un cavallo un pò bolso, che ripete discorsi triti e ritriti”. Atteso con una certa insofferenza dai leghisti, che gli hanno anche riservato qualche fischio, ha parlato per la prima volta non in chiusura di giornata. In particolare non convince, in via Bellerio, l’idea di un’alleanza che sia una sommatoria di partiti. Per quanto rimanga un “convitato pesante”, Berlusconi è però considerato, in prospettiva, poco più che “una comparsa” con cui avere a che fare in attesa “di capire che cosa succederà in Forza Italia” e quindi, nel prossimo futuro, “se bisogna averne a che fare o no”, spiega chi è informato sui ragionamenti fatti in questi giorni in via Bellerio.

In attesa di novità in Forza Italia, la strategia della Lega è di stare alla finestra con il risultato di Bologna incassato. Almeno fino al congresso della Lega del prossimo inizio anno, quando dovrà Matteo Salvini lancerà “una proposta politica dirompente”, spiega chi è a contatto con lui, sulla quale “si vedrà chi ci sta”. Per ora, “non c’è bisogno di andare subito a vincere, ma creare un soggetto politico coerente con le nostre idee”. L’idea è netta: “No al moderatismo all’italiana. I moderati votano Renzi – è la sintesi del ragionamento leghista – noi puntiamo a recuperare l’elettorato diffuso che non va a votare”. E’ da queste considerazioni che discendono i pesanti attacchi al leader Ncd Angelino Alfano.

L’idea vincente di posizionamento politico della Lega, non è una novità, è ispirato ad alcuni partiti europei, con i quali il Carroccio continua a tessere rapporti in questi mesi. Putin, innanzitutto, che gode di grandi consensi popolari, ma anche con il partito di Orban in Ungheria, dove Salvini si recherà a breve, o sul modello dell’ex partito di Heider in Austria, che è il secondo partito della nazione, o sul Front National di Marie Le Pen. “Non un partito estremista – ma un partito con idee molto nette e chiare”.