Bersani: chi se ne va sbaglia, senza Pd non c’è centrosinistra

A Renzi: "Non si rafforza partito pescando qua e là"

NOV 6, 2015 -

Roma, 6 nov. (askanews) – “Se io resto nel Pd non lo faccio perché ho una nostalgica passionaccia per la ditta, per motivi sentimentali. Lo faccio perché senza il Pd il centrosinistra non esiste perciò mi chiedo come fanno altri a pensare di costruirlo fuori dal Pd. La mia idea d’Italia sta qui. E se gli elettori abbandoneranno il partito, temo sia più facile che finiscano nelle braccia di Grillo piuttosto che in quelle di una sinistra che non è nel Pd”. Così l’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani commenta in un’intervista a “Repubblica” l’uscita di tre deputati, tra cui Alfredo D’Attorre, dal Pd.

Bersani non condivide una certa idea del Pd che sembra avere in mente Renzi. “Dare un profilo al partito è importantissimo. Lui pensa di rafforzarsi pescando qua e là, per me è il contrario. Più sei senza identità, più il tuo consenso è contendibile”. Nella manovra ci sono cose “positive” ed altre no, “la crescita c’è, anche se a livello embrionale. Ma attenti agli slogan, ripeto, all’ottimismo. Può diventare pericoloso anche a livello elettorale” perchè proprio quando “le cose prendono la piega giusta non è detto che gli elettori votino chi li ha messi in quelle condizioni favorevoli”. La legge di stabilità, conclude Bersani, “non ha bisogno della fiducia. Il Parlamento può migliorare la legge. Speranza e Cuperlo hanno presentato le correzioni necessarie”.