L’addio di Marino: “accoltellato”. Renzi, al Pd interessa città

Il premier: "Ora si volta pagina"

OTT 30, 2015 -

Roma, 30 ott. (askanews) – “Sono stato accoltellato e chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi, ma un unico mandante”: è il duro addio di Ignazio Marino che da oggi pomeriggio non è più sindaco di Roma, la sua giunta è decaduta. Nessun confronto in Aula, però, come più volte richiesto dal sindaco-chirurgo, ma le dimissioni in massa presentate in contemporanea da 26 consiglieri comunali, 19 del Pd.”Con la mia giunta Roma è tornata a essere virtuosa”, abbiamo risanato i conti della capitale al momento dell’insediamento avevamo trovato un lascito di un buco di 816 mln nel comune di roma e solo Atac 874 milioni di debiti”, mentre “ora i conti sono in ordine ora possono ripartire investimenti”, dice l’ex sindaco. Ma Orfini gli risponde : “in queste settimane ha iniziato a dire una serie interminabile di bugie. Di fronte al fallimento il protagonista di quella esperienza deve guardare ai propri errori e non scaricare le responsabilità su altri”.Poi, la pietra tombale di Renzi: “Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo, anche se sindaco. Questa pagina si è chiusa, ora basta polemiche, tutti al lavoro”.

Mpd