Rai, Fico (M5s): peggio della Gasparri, ci opporremo con forza

Il presidente della Vigilanza contro il ddl di riforma

OTT 20, 2015 -

Roma, 20 ott. (askanews) – “Il modo in cui il governo sta portando avanti la riforma della governance Rai è emblematico: mesi di chiacchiere, conferenze stampa, tweet per far credere ai cittadini di voler allontanare finalmente la politica dalla Rai.Poi arrivano i fatti a smentire le promesse annunciate. Nulla cambia rispetto al sistema precedente previsto dalla legge Gasparri. Anzi, se possibile, si peggiora”. E’ quanto scrive su Facebook il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai, Roberto Fico, componente del direttorio M5s.

“Prima erano i partiti a scegliere gran parte dei membri del consiglio di amministrazione Rai. Adesso sarà lo stesso con l’aggravante che l’amministratore delegato Rai sarà designato direttamente dal governo. Una legislazione di questo tipo non ha pari in Europa. Dobbiamo riflettere su questo punto: in un Paese democratico deve essere tutelata senza se e senza ma l’indipendenza del servizio pubblico, soprattutto dal potere esecutivo. La legge voluta da Renzi va nella direzione opposta. È l’ennesima presa in giro ai danni di tutto il Paese”, aggiunge Fico.

“È un disegno chiarissimo che prevede, tra l’altro, l’ampliamento dei poteri del nuovo dg Campo Dall’Orto. Il premier gli ha promesso carta bianca e funzioni più estese rispetto a quelle attualmente previste. Ed è solo ed esclusivamente per questo motivo che la maggioranza ha deciso di premere l’acceleratore alla Camera e stroncare il dibattito parlamentare, prima in Commissione, ora in Aula: tempi contingentati e riduzione all’osso degli emendamenti dell’opposizione. Al direttore generale servono poteri e funzioni più ampi entro novembre: la campagna elettorale si avvicina e bisogna far presto”, sottolinea Fico.

“Questo è il modo scelto dalla maggioranza per discutere del futuro del servizio pubblico radiotelevisivo, che, ricordiamolo, è materia del Parlamento. Il loro fine non è mai generale ma sempre di parte: l’interesse da tutelare non è quello dei cittadini, ma quello dei partiti. È la conservazione del proprio apparato di potere. L’obiettivo non è contribuire a rendere il servizio pubblico il principale alleato dei cittadini assicurando programmazione di qualità, informazione indipendente e pluralismo di voci e opinioni, ma garantire a Renzi il proprio ufficio di propaganda per plasmare il racconto del Paese a suo piacimento”, rimarca il deputato pentastellato.

“A questo disegno noi ci opporremo con tutta la nostra forza”, conclude Fico.