Italia da 60 anni all’Onu: a Montecitorio l’omaggio di Ban Ki-Moon

Lo ricevono Mattarella e presidenti Camere. Renzi: "Le Nazioni Unite hanno bisogno di noi".

OTT 15, 2015 -

Roma, 15 ott. (askanews) – Avrebbe dovuto essere una cerimoniasolenne, quella nell’aula di Montecitorio per i sessant’anni dell’adesione italiana alle Nazioni Unite: presenti il capo dello stato Sergio Mattarella, il suo predecessore Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, i presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso e naturalmente i parlamentari di Camera e Senato.Invece, sotto gli occhi dell’invitato d’onore, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, la seduta è iniziata con l’esposizione di cartelli con le scritte “Marò liberi” e “Free italian marines” da parte dei parlamentari di Forza Italia, e con vistosi vuoti nell’emiciclo, nonostante una platea potenziale di circa mille eletti nei due rami del Parlamento. Tra i disertori “rei confessi”, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, che ha accusato il numero uno del Palazzo di vetro di essere “venuto ad esibirsi in uno spot elettorale per Matteo Renzi” e lo ha riproverato per aver lodato “l’accoglienza ai clandestini da parte dell’Italia”

Sgombrati i cartelli di Fi dall’aula, ha preso la parola Boldrini ricordando il contributo dato all’Onu dall’Italia, “Paese dalla vocazione tradizionalmente e naturalmente multilaterale” che “ha giocato e gioca tuttora un ruolo fondamentale nelle missioni di mantenimento della pace”. Ricordando le “sfide” che fronteggiano le Nazioni Unite, Grasso ha citato l’estendersi delle “diseguaglianze” anche nei paesi ricchi e “le politiche dissennate di crescita economica” che a suo giudizio “hanno accentuato i cambiamenti climatici e prodotto gravissimi danni all’ambiente e alla salute pubblica”.

Rivolgendosi a Ban Ki-Moon, il capo del governo ha rivendicato con orgoglio che “se l’Italia ha bisogno dell’Onu, ed è vero, le Nazioni unite hanno bisogno dell’Italia, del suo cuore e della sua passione” ed ha ricordato il contributo italiano agli interventi internazionali sotto l’egida dell’Onu: “Penso – ha detto – al Libano, al Kosovo, ai tanti uomini e donne che lavorano perchè la pace non sia solo un concetto astratto”. Poi ha toccato il tema delle migrazioni e del ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, parlando “degli ufficiali che diventano infermieri per far nascere una bambina a bordo di una nave della Marina Militare”.

Un tema sul quale il segretario generale ha reso omaggio al ruolo di Roma nell’affrontare “la più grande crisi migratoria dei rifugiati dalla fine della Seconda guerra mondiale”, ricordando gli uomini e le donne “che hanno salvato decine di migliaia di vite. Ringrazio l’Italia – ha aggiunto Ban Ki-Moon – per tutto quello che ha fatto, per tutti i sacrifici che ha compiuto”.