Riforme, opposizioni a Mattarella: rischio deficit democratico

"Impossibile condividere percorso. Grasso non è super partes"

OTT 7, 2015 -

Roma, 7 ott. (askanews) – Le opposizioni in Senato denunciano “l’impossibilità” di “condividere il percorso della riforme costituzionale, la più ampia dal dopoguerra a oggi, malgrado le numerose sollecitazioni rivolte alla maggioranza per un confronto sui punti più qualificanti”. E’ quanto si legge in una bozza della lettera che le opposizioni stanno mettendo a punto e che sarà inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“In assenza di un indispensabile contributo delle opposizioni – si legge ancora nella bozza – il combinato disposto di questa revisione costituzionale unilaterale e di una legge elettorale che consegna a una singola lista una ampia maggioranza in Parlamento, delinea un possibile deficit democratico”.

Le opposizioni affermano di aver “assistito a un progressivo irrigidimento da parte del governo, che ha costantemente rifiutato ogni confronto e ha già portato, alla Camera, all’approvazione di un testo votato solo dalla maggioranza”. Nell’esame in aula “il sistematico parere contrario del governo, quasi pregiudiziale, su tutte le proposte emendative, con l’eccezione di quelle frutto di un accordo politico interno al Partito democratico, ha evidenziato che questa riforma nasce e si conclude tutta all’interno di un solo partito”.

Le opposizioni denunciano anche che “ai lavori è stata imposta una accelerazione incomprensibile, perchè tempi meno ristretti avrebbero permesso un approfondimento maggiore e un auspicabile coinvolgimento delle opposizioni”.

Per questi motivi, “l’assenza di quel clima di dialogo, anche da lei più volte auspicato, che sarebbe doveroso in un passaggio fondamentale di una Repubblica parlamentare, sta determinando un testo costituzionale non privo di errori materiali, incongruente nelle sue diverse parti e in aperta contraddizione con quei principi fondamentali richiamati anche recentemente da pronunciamenti della Corte costituzionale”.

Le opposizioni in Senato denunciano anche “il venir meno del ruolo di arbitro super partes del presidente del Senato”. Pietro Grasso, si legge nella bozza della lettera, “esprimendosi costantemente a favore delle istanze della maggioranza, ha portato a gravi violazioni del regolamento in merito alla presentazione e votazione degli emendamenti, in particolar modo di quelli sottoposti a voto segreto sulla delicata materia delle minoranze linguistiche, pregiudicando così la corretta gestione dell’aula. E malgrado sia stata sollecitata ripetutamente e da più parti la convocazione della giunta del regolamento, la presidenza non ha mai acconsentito alla richiesta”.