Mattarella: la maternità è anche libertà, riguarda tutti

Ancora squilibrio nelle famiglie, accrescere lavoro femminile

OTT 2, 2015 -

Roma, 2 ott. (askanews) – “Il valore della maternità costituisce il completamento di quello della libertà femminile. La connessione fra i due è, anzi, un tema decisivo per il destino stesso della società e per la qualità della nostra vita”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul Corriere della Sera.

“Quella femminile – osserva – è stata la grande rivoluzione antropologica del secolo scorso. Le donne hanno saputo affermare dignità e diritti, e il loro ruolo sociale si è accresciuto. La società tutta intera ne ha beneficiato. Di fronte a una più forte soggettività e autonomia dell’universo femminile non sempre le reti sociali sono state in grado di supportare adeguatamente la maternità e ciò ha finito per penalizzare la comunità e la sua coesione. Farsi carico della maternità è un dovere di tutti, non soltanto delle madri, al quale nessuno di noi può sottrarsi”.

“Cruciale è, ovviamente – sottolinea il capo dello Stato – il rapporto tra maternità e lavoro. L’occupazione femminile, così carente nel nostro Paese, costituisce un fattore essenziale di modernizzazione, è vettore di innovazione e di arricchimento della coscienza civica, è antidoto tra i più efficaci alla povertà e all’emarginazione sociale. Occorre fare di tutto per accrescere il lavoro femminile. La conciliazione tra lavoro e maternità è una leva di sviluppo, oltre che sociale e culturale”.

“La maternità – spiega Mattarella – non è in opposizione alla produttività. È vero il contrario: dove le donne lavorano di più e i servizi sono migliori c’è maggiore apertura alla maternità. L’equilibrio dei carichi familiari può contribuire a unioni solide, a una crescita serena dei figli e, dunque, a una società più matura. Le nuove norme sul congedo parentale per i padri lavoratori non hanno ancora prodotto gli effetti sperati e lo squilibrio all’interno della famiglia continua a produrre limitazioni e impedimenti a carico delle donne. Le leggi da sole non bastano mai. Dobbiamo, possiamo promuovere cultura e politiche positive che favoriscano il lavoro femminile, prima e dopo la maternità, in modo che il suo valore sociale sia pienamente affermato”.

“L’andamento demografico in Italia – conclude il presidente della Repubblica – non è positivo. Impegnarci per modificarlo è già di per sé una buona notizia. Mi auguro che il confronto tra di noi sia sempre orientato al bene comune, anche quando le opinioni sono in disaccordo tra loro e le materie trattate si allargano a questioni etiche su cui sembra più difficile raggiungere una convergenza. Proprio le politiche familiari, a partire dalla conciliazioni dei tempi e dal sostegno alla maternità, possono diventare un primo terreno di utile intesa”.