Riforme, Grasso: le mie decisioni non dipendono da minacce

Ho applicato Regolamento su dibattito ma voglio far parlare tutti

SET 22, 2015 -

Roma, 22 set. (askanews) – Pietro Grasso respinge il sospetto che le sue decisioni sull’esame della riforma costituzionale possano essere influenzate dalle pressioni politiche del Pd nei suoi confronti. E lo fa replicando al senatore Mario Mauro, che in aula prima ha espresso solidarietà al presidente e poi ha lamentato che “le minacce fanno effetto visto il riscontro che viene dato in questa aula”, riferendosi alla ‘tagliola’ sui tempi per gli interventi in discussione generale: “Non le permetto di pensare né di sospettare una cosa del genere”, ha detto il presidente del Senato.

“Anzitutto, 110 iscritti in discussione generale per 20 minuti fanno 33 ore e 45 minuti – ha spiegato il presidente del Senato -. Purtroppo, il presidente deve fare anche il ragioniere, quindi fare i conti, per armonizzare, ai sensi dell’articolo 84 del Regolamento, l’andamento della discussione con il calendario che è stato approvato in conferenza dei capigruppo e votato in aula. Il termine è mercoledì sera, senza orario di fine della seduta, ma anche senza tale orario di chiusura il mercoledì finisce alle ore 24, pertanto, fatti i conti, non si riesce a dare 20 minuti a tutti”.

“Quindi la mia non è una presa di posizione, perché io non ho preso posizione. Io sto cercando di applicare il Regolamento, che mi impone l’armonizzazione, ai sensi dell’articolo 84. Io parto da questo”, ha chiarito Grasso assicurando: “Io voglio far parlare tutti e il più possibile, questo deve essere assolutamente chiaro. Io sono qui per questo, ma prevedendo interventi di venti minuti, non posso non dire, con una previsione e una precauzione, di stare attenti ai tempi”.