Guerini: no a elezione diretta dei senatori, sarebbe altra riforma

"Penso che 'siamo a un millimetro' ma se si alza l'asticella..."

SET 21, 2015 -

Roma, 21 set. (askanews) – Sulla riforma costituzionale del Senato “se si vuole, le soluzioni tecniche ci sono. Ma una cosa deve essere chiara. Quel che è stato oggetto di doppia lettura conforme non è modificabile. Assunto questo, se si vuole, ci sono gli spazi per discutere”. Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito democratico, ha ribadito in una intervista a Repubblica il no alle richieste della minoranza interna che vorrebbe ripristinare l’elezione popolare dei senatori.

“Siamo allo snodo decisivo. E mi auguro – ha sottolineato – che tutto il Pd abbia consapevolezza di questo passaggio e che tutti concorrano a completare un percorso che ha già avuto la doppia lettura parlamentare in un anno di lavori e che porterà al superamento del bicameralismo paritario e a un sistema istituzionale più efficiente”. Replicando alle parole dell’ex segretario Pd Pierluigi Bersani, Guerini ha osservato: “Anche io penso che siamo ‘a un millimetro’, ci sono le condizioni per condurre in porto l’operazione con successo”. L’elettività del Senato significa, a giudizio del vicesegretario dem, “introdurre elementi che negano questo principio vuol dire andare verso un altro tipo di riforma”.

Insomma, “intendo dire – ha ribadito Guerini – che sulle modalità di coinvolgimento dei cittadini le soluzione tecniche si trovano. Ma se si alza continuamente l’asticella allora la proposta si trasforma in un veto e non è più accettabile”.