Il Parlamento riapre mercoledì, subito le unioni civili e le riforme

Confronto serrato già in commissione

AGO 28, 2015 -

Roma, 28 ago. (askanews) – Dopo la pausa estiva, a partire dalla settimana prossima riprende l’attività parlamentare. I temi più scottanti, anche per i numeri su cui può contare la maggioranza, saranno affrontati a Palazzo Madama, dove fin da mercoledì 2 settembre la comissione Giustizia riprenderà l’esame e la discussione sul ddl Cirinnà in tema di unioni civili. Pochi giorni dopo, a partire dall’8 settembre sarà la volta della commissione Affari costituzionali, che ritornerà ad occuparsi delle riforme istituzionali. Si tratta di due argomenti che chiamano in gioco gli equilibri politici all’interno della maggioranza e all’interno degli stessi principali partiti che la compongono, Pd e Area popolare, i cui esiti incideranno anche sui tempi e sul merito dei lavori parlamentari.Ecco che la commissione Giustizia è convocata per le 13:30 di mercoledì 2 settembre, per una seduta no-stop nella quale si esaminerà lo stato dei lavori dei principali provvedimenti in calendario, tra i quali spicca il ddl Cirinnà. E’ sul ddl sulle unioni civili che il confronto riprenderà a pieno ritmo ai “piani alti”, nella ricerca di una mediazione politica tra Pd e Ap, che appare comunque ben impostata da un energico lavoro da parte dei pontieri, e ricercata – ognuno per le proprie ragioni e opportunità – da entrambe le componenti. Dal fronte Pd pesano le aperture dei giorni scorsi del premier Renzi al mondo cattolico, alla ricerca anche di un appoggio dall’elettorato di area. In casa dei moderati il timore è quello che l’ala più oltranzista possa determinare alla fine un irrigidimento di posizioni che potrebbero aprire la strada a pericolose saldature tra Pd e M5S su posizioni più avanzate e sgradite ai moderati.Indicativo sarà l’incontro annunciato prima della pausa estiva in occasione della presentazione del Family act dal senatore Renato Schifani, di una riunione dei gruppi di Camera e Senato con il segretario Angelino Alfano alla ripresa di settembre, proprio per definire la posizione di Ap sul tema. L’obiettivo è quello di lavorare a un documento non ideologico, che smorzi dunque le posizioni più estreme e che consenta una riformulazione del ddl Cirinnà in modo da chiarire con più forza l’esclusione di aperture all’utero in affitto e la non equiparazione tra matrimonio e unioni civili, spazzando ogni eventuale appiglio cui la Corte europea potrebbe appoggiarsi per un’interpretazione in tal senso. Ad ogni buon conto sul provvedimento sono stati presentati un migliaio di proposte di modifica in commissione, prevalentemente da Ap, pronta a utilizzare l’arma dell’ostruzionismo se ce ne fosse bisogno.Sul versante politico interno a Pd e Ncd saranno significativi gli appuntamenti conclusivi della Festa dell’Unità, che termina il 6 settembre, e i convegni Magna Charta dal 6 al 10 settembre a Frascati e della fondazione Costruiamo il futuro (che fa capo a Maurizio Lupi) a Sorrento a fine mese, per quanto riguarda Ap. Sul fronte delle riforme istituzionali, la situazione al Senato è sostanzialmente ferma alla fotografia di fine luglio. Il punto di merito è la modifica o meno dell’art.2 del provvedimento, relativa al ritorno all’elettività dei senatori, quello sostanziale è squisitamente politico ed attiene ai rapporti interni al Pd, tra Renzi e la minoranza del partito, favorevole all’elettività, ed ai rapporti tra il Pd e Forza Italia, che propende nuovamente verso le posizioni della minoranza dem in tema di elettività. E’ per questo motivo che il presidente del Senato, Pietro Grasso ancora nei giorni scorsi ha auspicato nuovamente un chiarimento politico prima del passo procedurale che il regolamento gli assegna circa il pronunciamento di ammissibilità o meno degli emendamenti al testo: quasi 600 mila, di cui più di 500 mila a firma del Carroccio. Un nodo, questo, che non verrebbe sciolto neppure se si dovesse decidere, come ipotizzato, il passaggio diretto in Aula del testo.Restando ancora a Palazzo Madama, da segnalare la convocazione per mercoledì 9 settembre alle 20 della giunta per le immunità per esprimere il voto finale in ordine alla richiesta di autorizzazione agli arresti domiciliari del senatore Ncd, Giovanni Bilardi, emessa dal Gip di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi nella Regione Calabria. L’aula del Senato riprende i lavori martedì 8 settembre, dalle 17 alle 20, per proseguire mercoledì 9 e giovedì 10 con l’esame dei ddl per l’equilibrio nella rappresentanza nei Consigli regionali (voto finale con la presenza del numero legale); del Rendiconto 2014 e Assestamento 2015 (votazioni finali con la presenza del numero legale); ratifiche di accordi internazionali definite dalla commissione Affari esteri. Per quanto riguarda la Camera a livello di commissioni i lavori riprenderanno dall’8 settembre, in base al calendario delle convocazioni attualmente pubblicato. Alle 16 le commissioni riunite Finanze e attività produttive si occuperanno di Legge annuale per il mercato e la concorrenza. Alle 15 del giorno dopo, 9 settembre, la commissione Bilancio, dopo alcune audizioni informali dalle 14,15, a partire dalle 15 discuterà alcune modifiche concernenti la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici, per poi dedicarsi a una lunga serie di ratifiche di accordi di vario genere. L’assemblea è convocata per le 16 dell’8 settembre per interpellanze e interrogazioni.Njb