Governo, Vittadini: Renzi a Rimini ma Meeting Cl non partitico

"Invitati ministri, Cl dialoga con le istituzioni"

AGO 18, 2015 -

Roma, 18 ago. (askanews) – L’invito al premier Matteo Renzi al Meeting di Cl a Rimini “è il prodotto di una scelta coerente: abbiamo invitato solo personaggi istituzionali. Quindi la politica non partitica ma come risposta ai problemi reali”. Lo spiega Giorgio Vittadini, fondatore e presidente della Fondazione per la sussidiarietà, in una intervista al ‘Corriere della Sera’.

“Abbiamo invitato – dice Vittadini – cinque ministri e anche Matteo Renzi, ma come presidente del Consiglio. Altri personaggi, come Fausto Bertinotti o Luciano Violante, sono interlocutori di un dialogo culturale. Diversamente, saremmo un meeting partitico. E non è certo quello il nostro interesse”. Alla domanda se Renzi potrà trovare sintonia con la platea di Cl, Vittadini risponde: “Non lo so. Mi aspetto che risponda alle domande della sua tavola rotonda dedicata all’Italia e alla sfida del mondo. Primo: l’auspicio che l’Unione Europea metta al centro il fattore uomo per non ridursi all’Europa delle banche. Secondo: l’Italia come motore di sviluppo di un Sud del mondo in una crisi devastante che produce immigrazione. Terzo: l’Italia e la pace, cerniera di dialogo”.

Vittadini dà poi un giudizio sull’operato del governo: “L’anno scorso abbiamo detto che, di fronte a una crisi senza precedenti, non possiamo non sperare che i tentativi istituzionali di riforma possano produrre effetti positivi. Renzi è l’attuale premier e le speranze riguardano lui. Potrei dire che forse ci vorrebbe più federalismo: siamo passati dal ‘tutto alle regioni’ nel 2001 al ‘tutto centralizzato’ oggi. O che la riforma della scuola potrebbe compiere altri passi in avanti, soprattutto sulla parità e l’autonomia. O che sul Jobs act si deve osare di più. Ma sono opinioni, prima di tutto urge la partecipazione al tentativo di cambiamento di una nazione”.