Su riforme Fi apre al confronto. Zanda li tenta con compromesso

Presidente senatori Pd: listino ad hoc per senatori-consiglieri

AGO 8, 2015 -

Roma, 8 ago. (askanews) – L’appuntamento ormai è a settembre, quando il Parlamento riaprirà i battenti. Ma sulle riforme costituzionali resta alta l’attenzione il giorno dopo l’annuncio della valanga di oltre mezzo milione di emendamenti, che mette a rischio il cammino del ddl Boschi e la tenuta della maggioranza in Senato. Preoccupa infatti l’ampio fronte trasversale sull’elezione diretta dei senatori che rischia di creare difficoltà al governo. Fronte in cui si sono saldate, a sorpresa, non solo le forze di opposizione e la minoranza dem ma anche Fi e altre componenti di maggioranza.

Sulla carta è arrivato a 176 il numero dei senatori che potrebbero votare a favore degli emendamenti per il Senato elettivo. Matteo Renzi è convinto che “la maggioranza non è mai mancata e mai mancherà”, ma quel numero “vuol dire crisi istituzionale”, avverte Il Mattinale, la nota politica del gruppo di Fi alla Camera, che chiama in causa il capo dello Stato.

A mettere in campo una “ipotesi di compromesso” è stato il capogruppo del Pd in Senato Luigi Zanda: “Prevedere forme di elezione strutturalmente diretta dei consiglieri regionali, segnalati agli elettori in un listino ah hoc ed esplicitamente candidati a fare i senatori”, ha spiegato in un’intervista al Sole 24 ore. E rivolto ai dissidenti dem, ha avvertito: “Il confronto e il dibattito fanno parte della storia del centrosinistra e la discussione per noi è un valore aggiunto”, ma “la battaglia si fa nel partito, non sui provvedimenti in Parlamento”.

A parte l’aiuto che potrà avvenire dagli ex azzurri di Verdini, gli occhi sono puntati sul dialogo con Forza Italia e su eventuali condizioni che Berlusconi potrà porre per sedere a un nuovo tavolo. Sulle riforme “dobbiamo parlare con tutti. Intendo proprio con tutti”, ha detto la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani. E dalle file dei forzisti Giovanni Toti ha fatto sapere: “Forza Italia deve essere pronta a sedere a tutti i tavoli di confronto che il governo intende aprire. Mi auguro che Renzi voglia interrompere questo cammino autarchico che lo sta portando a compiere parecchi errori”.

Renzi apra sul Senato elettivo e Fi è pronta a lavorare per un ok “in tempi rapidi” alla riforma costituzionale, ha assicurato il presidente dei senatori Paolo Romani. “Al premier, che corre il pericolo di non avere i numeri, dico di non avere paura ad aprire a queste modifiche e di fare i conti col buonsenso”. Per Romani “il Patto del Nazareno è morto, escludo categoricamente che possano esserci le condizioni per un secondo patto tra Berlusconi e il segretario del Pd”. In ogni caso, “le riforme si possono sempre scrivere insieme al Pd e a tutte le altre forze politiche responsabili presenti in Parlamento”, è il suo messaggio.