Il FamilyAct targato Ap, aiuti e taglio del fisco da 7,6 mld

Alfano: l'Italia deve investire e diventare il Paese delle culle

AGO 6, 2015 -

Roma, 6 ago. (askanews) – Un “Family Act”, un pacchetto da 7,6 miliardi di aiuti e benefici fiscali alle famiglie da inserire nel piano da 48 miliardi di riduzione delle tasse annunciato dal premier Matteo Renzi. E’ la proposta di legge di Alleanza popolare presentata oggi dai capigruppo a Camera e Senato, Maurizio Lupi e Renato Schifani, e dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.

La proposta prevede una revisione delle detrazioni per i figli a carico, più cospicue mano a mano che la famiglia diventa più numerosa; una detrazione aggiuntiva di 500 euro oltre a quella già prevista di 750 euro per l’assistenza dei genitori a carico; la deduzione delle spese fino all’80% sostenute per la salute e la cura della neo-mamma e del bambino; una rimodulazione del bonus degli ottanta euro, elevando del 10% per ogni familiare a carico i limiti di reddito della platea dei beneficiari; un riconoscimento di un credito di imposta del 20% della retribuzione riconosciuto al datore di lavoro per ogni giorno di assenza dei neogenitori; un aumento dell’indennità dal 30 al 60% della retribuzione per i periodi di congedo parentale; un piano nazionale per gli asili nido e l’istituzione di un assegno per baby sitter e puericultrici a domicilio; un voucher di mille euro all’anno per l’istruzione e la formazione dei figli.

Infine, sul fronte della casa, oltre all’abolizione dell’Imu sulla prima abitazione, Area popolare propone agevolazioni fiscali (con una detrazione del 25% del canone di locazione) a chi affitta a giovani famiglie e un sostegno al mutuo. “Dopo il JobsAct questo è il FamilyAct – ha detto Lupi -. Abbiamo condiviso e sostenuto le parole del premier Renzi sulla necessità che si riduca la pressione fiscale di 48 miliardi di euro in 3 anni e vogliamo che uno dei pilastri di questa operazione sia la riduzione fiscale per le famiglie. Questa pdl inizia il suo iter ma ci auguriamo che sia ricompresa nella legge di stabilità”.

“Noi – ha aggiunto Alfano – vogliamo che l’Italia diventi il Paese delle culle. In questo governo vogliamo batterci per le famiglie per il futuro di questo Paese, perchè un Paese che non fa figli non ha futuro. L’Italia deve investire nelle famiglie, senza le quali, nella crisi, non ce l’avrebbe fatta. Ora che si sente un refolo di ripresa economica dobbiamo ricambiare e restituire alle famiglie un po’ di quello che hanno fatto per non far crollare l’Italia”.