M5s diffida Boldrini-Grasso: stop a rimborsi luglio ai partiti

Se Parlamento li liquida senza bilanci certificati ne risponderà

LUG 20, 2015 -

Roma, 20 lug. (askanews) – IL MoVimento Cinque Stelle ha formalmente diffidato i presidenti delle Camera Laura Boldrini e Pietro Grasso a far deliberare dagli uffici di presidenza delle Camere la liquidazione dell’ultima tranche di rimborsi elettorali ai partiti prevista per il prossimo 31 Luiglio, non essendo state ottemperate le previsioni normativei sulla certificazione dei bilanci dei partiti beneficiari dei rimbrosi, a garanzia di questi.

La diffida è contenuta in una lettera inviata alla presidente della Camera Boldrini dal vicepresidente Luigi Di Maio e dagli altri due membri grillini dell’ufficio di presidenza Claudia Mannino e Riccardo Fraccaro. Ed in analoga preannunciata lettera a Grasso da parte della Questore M5s del Senato Laura Bottici.ROMA, 20 luglio 2015, “Non un solo euro deve arrivare ai partiti se i loro bilanci non saranno certificati, così come vuole la legge. In caso contrario chi nell’ufficio dipPresidenza intende, comunque, elargire i finanziamenti ai partiti, ne risponderà in tutti le sedi giuridiche, compresa quella contabile”, hanno affermato Di Maio e compagni rendendo nota la diffida.

Il caso è esploso lo scorso 30 giugno, data in cui la commissione preposta al controllo dei bilanci dei partiti ha fatto presente di non essere in grado di ottemperare ai propri obblighi per mancanza di risorse strumentali e di personale. Alla Camera è stato dato mandato al deputato Gianni Melilla di istruire una proposta di soluzione atteso che, il 31 luglio prossimo, i partiti vogliono incassare la tranche di finanziamento pubblico.

“Si rappresenta fin d’ora – si legge nella lettera M5s destinata ai presidenti delle Camera- che l’eventuale erogazione, anche parziale, dei contributi, in assenza di controlli previsti dalla legge, costituirebbe una deviazione rispetto a quanto disposto dalla legge. Rischia, quindi, di dare luogo a un’indebita elargizione di risorse pubbliche. Qualora ciò accada – avvertono i parlamentari del M5S – i membri dell’ufficio di presidenza favorevoli si dovranno assumere le conseguenti responsabilità non solo in sede civile e penale, ma anche in sede amministrativa, davanti al giudice contabile”.

ROMA, 20 luglio 2015 – Così, in sintesi, i membri M5S dell’ufficio di presidenza, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino, in una lettera inviata alla presidente Boldrini, e il questore al Senato, Laura Bottici, che inoltrerà comunicazione di egual tenore al presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso.

Il caso è esploso lo scorso 30 giugno, data in cui la commissione preposta al controllo dei bilanci dei partiti ha fatto presente di non essere in grado di ottemperare ai propri obblighi per mancanza di risorse strumentali e di personale. Alla Camera è stato dato mandato al deputato Gianni Melilla di istruire una proposta di soluzione atteso che, il 31 luglio prossimo, i partiti vogliono incassare la tranche di finanziamento pubblico.

“Si rappresenta fin d’ora – si legge nella missiva – che l’eventuale erogazione, anche parziale, dei contributi, in assenza di controlli previsti dalla legge, costituirebbe una deviazione rispetto a quanto disposto dalla legge. Rischia, quindi, di dare luogo a un’indebita elargizione di risorse pubbliche. Qualora ciò accada – avvertono i parlamentari del M5S – i membri dell’ufficio di presidenza favorevoli si dovranno assumere le conseguenti responsabilità non solo in sede civile e penale, ma anche in sede amministrativa, davanti al giudice contabile”. “Non un solo euro deve arrivare ai partiti se i loro bilanci non saranno certificati, così come vuole la legge. In caso contrario chi nell’ufficio di Presidenza intende, comunque, elargire i finanziamenti ai partiti, ne risponderà in tutti le sedi giuridiche, compresa quella contabile”.