D’Alema: Ue sconcertante e deludente su Grecia come su immigrati

Pse ininfluente in balia liberismo,evitato il peggio non il male

LUG 16, 2015 -

Roma, 16 lug. (askanews) – “Da tempo sottolineo la debolezza di questa Europa, che nei giorni scorsi ha dato una sconcertante immagine di sé, stretta da un lato dall’emergenza immigrazione e dall’altro dalla crisi greca”. L’ex premier Pd Massimo D’Alema, dalle colonne dell’Unità, spara alzo zero sull’Unione europea targata Junker-Merkel-Hollande-Renzi per la gestione della crisi in Grecia e per la gestione degli sbarchi di immigrati dall’Africa.

“Cosa dire – si è domandato D’Alema- di un ricco continente che non riesce nemmeno a gestire poche decine di migliaia di profughi? Che litiga su chi debba dare accoglienza a quarantamila persone in fuga da sanguinosi conflitti, alimentando allarmi, paure e quello stato di tensione che fa crescere le forze più populiste e reazionarie? Così come è stata deludente, per usare un eufemismo, la gestione della crisi greca”.

Insomma, rispetto alla Grecia “sono d’accordo – ha sottolineato l’antagonista storico del fondatore dell’Ulivo di cui è stato anche ministro degli Esteri- con il giudizio dato da Romano Prodi: abbiamo evitato il peggio, ma non il male. Il peggio sarebbe stato l’espulsione della Grecia dall’euro, ipotesi perseguita dalla destra europea. Politicamente sarebbe stato un colpo al cuore al progetto europeo e avrebbe avuto conseguenze geopolitiche non valutabili nella loro portata.Psicologicamente, poi, la reversibilità dell’euro, la possibilità dell’euro di fallire, avrebbe avuto un impatto devaRigorismo e populismo due facce della crisi in Europa stante sui mercati. I tassi di interesse sarebbero saliti in modo difficilmente arginabile anche da parte della Banca Centrale Europea. Si è evitato un disastro politico dalle conseguenze economiche e finanziare incalcolabili e impressionanti”.

“Non possiamo – ha incalzato D’Alema- andare avanti così, senza un forte potere politico, un’area dell’Euro in cui si realizzi una progressiva armonizzazione delle politiche fiscali e sociali, condizioni di competitività alla pari, meccanismi di trasferimento di risorse dalle aree più ricche a quelle più deboli. D’altra parte è così che si è riunificata la Germania: lo Stato tedesco ricco trasferì risorse verso l’Est povero, mentre un sistema dove le risorse vanno dai poveri verso i ricchi non può reggere. Questa Unione ha un’anima ma purtroppo è conservatrice. E’ dominata da una visione culturale che si è progressivamente consolidata nel corso dei lunghi anni di dominio della destra”.

Di contro, “basterebbe fare quello che il Pse ha promesso in campagna elettorale ma non fa” risultando “ininfluente”, avendo la sinistra europea “la straordinaria capacità di distinguere i programmi elettorali dall’azione di governo” cosa di cui va chiesto conto ” ai leader del Pse e non a me”. Simpatia, invece, viene dimostrata da D’Alema per il premier greco fondatore di Siryza Alexis Tsipras. “Tsipras non è contro la Ue, ha una matrice eurocomunista” ma “non dimentichiamo che anche Papapandreu cercò di fare un referendum, ma la Merkel glielo impedì e così finì la sua parabola politica”.