Renzi: Grecia? Nessun rischio, sì a dialogo. M5S: potere a popolo

Fassina: premier fa finta di non capire. Sel: confeziona falsi

LUG 5, 2015 -

Roma, 5 lug. (askanews) – Il referendum in Grecia, qualunque sia l’esito, non fa paura all’Italia e qualunque sia il risultato del referendum, da domani “si dovrà tornare a parlare e la prima a saperlo è proprio Angela Merkel”. Insomma tutti intorno a un tavolo. Il premier Matteo Renzi, nel giorno della consultazione popolare in Grecia, guarda avanti e ribadisce che l’Ue deve tornare a puntare su crescita e investimenti.

Grazie “al lavoro fatto in questi mesi”, sottolinea Renzi, “non siamo più sul banco degli imputati” e “quando finalmente terminerà la discussione greca, ci occuperemo della crescita e degli investimenti” in Europa. Certo la Grecia deve fare la sua parte perchè “è impossibile salvarla senza l’impegno del governo greco: la riforma delle pensioni, la lotta all’evasione, il nuovo mercato del lavoro dipendono da loro”. All’attacco di Renzi le varie anime della sinistra e il Movimento cinque stelle, mentre ad Atene la delegazione italiana, composta tra gli altri da Nichi Vendola, Paolo Ferrero, Stefano Fassina, Luciana Castellina, l’esponente della minoranza dem Alfredo D’Attorre, rilancia il proprio sostegno al fronte del no. Il problema non è la Grecia, è la ricetta. Una ricetta che aggrava la malattia” attacca Fassina secondo il quale “il presidente del Consiglio fa finta di non capire, l’Italia si allinea all’interesse nazionale tedesco e fa un danno all’interesse nazionale italiano”.

Per Nichi Vendola “non c’è nessun derby tra dracma ed euro. Uno dei soliti falsi che confeziona spesso il premier italiano”. Grillo inneggia: “Potere al popolo, non alle banche!” e propone una rilettura commentata delle “balle” che la stampa scrive sulla Grecia perchè “i media sono asserviti ai poteri finanziari”. Critico anche l’ex capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza secondo il quale “l’Europa non può rinunciare alla Grecia” ma “non si è fatto abbastanza per evitare lo scenario nel quale ci siamo trovati”: il Pd in particolare modo ha scelto, “sbagliando”, di non fare sentire la propria voce”.