Renzi: critiche da imprenditori? Non mi viene il mal di testa

"Non ci interessano i complimenti di Berlino..."

LUG 4, 2015 -

Roma, 4 lug. (askanews) – Al premier Matteo Renzi non viene certo il mal di testa per “il mal di pancia” espresso a suon di critiche da alcuni imprenditori. A distanza di qualche giorno il presidente del Consiglio risponde, senza nominarlo direttamente, a Diego Della Valle che aveva decretato finito il suo governo e la sua spinta riformista. Analisi sulla quale si è subito ritrovato anche l’ex premier Silvio Berlusconi, un tempo protagonista di accesi scontri proprio con Della Valle (come quello famoso al convegno di Confindustria di qualche anno fa).

“Le critiche fanno sempre bene, sia quelle interne che quelle esterne – spiega Renzi in una intervista al Tg5 -. A quelle del mio partito, poi, ci sono affezionato… Alcuni storici imprenditori, che hanno un grande ruolo, hanno un po di mal di pancia ed hanno espresso delle critiche, ma è tutto utile.Comunque il loro mal di pancia non mi fa venire il mal di testa”. Insomma, come anche davanti a critiche provenienti da altri ambienti (vedi la piazza contro la riforma della scuola), Renzi sfodera sicurezza e ribadisce che il governo va avanti con il proprio programma.

Peraltro davanti al deflagrare della crisi greca e alla vigilia del referendum voluto da Tsipras nel bel mezzo del difficile negoziato con l’Ue Renzi ricorda che l’Italia non è più “il malato d’Europa” e “non ha paura di conseguenze specifiche sul nostro Paese” per quello che accadrà in Grecia. “Tre, quattro anni fa eravamo il problema insieme alla Grecia, eravamo i compagni di sventura. Ora non è più così – ribadisce il premier -. Riforme, ripartenza dell’economia, noi siamo quelli che cercano di risolvere il problema, non sono più il problema”.

“Anche i denari che abbiamo messo da parte per la Grecia – precisa – sono già computati nel conto del debito. Quindi gli italiani non devono avere paura. Certo c’è una questione politica, la partita è complessa. Però l’Italia è un grande Paese, smettiamo di raccontare l’Italia come il malato d’Europa, non siamo più il malato d’Europa”. Ma non “ci interessano i complimenti di Berlino, è bene che ci sia un buon rapporto con i partner e dei riconoscimenti” ma “le buone notizie di questa settimana arrivano da Caserta, dove abbiamo salvato un’azienda con oltre 400 dipendenti, dalla Whirpool e dall’Ilva”, dove, il decreto varato ieri dal Cdm, “mi è costato una responsabilità”.

Basta, poi, polemiche interne sulla lotta al terrorismo: “La settimana scorsa – ricorda – c’è stata una grande operazione anti-terroristica, mi ha telefonato il presidente Obama per fare i complimenti all’Italia e ringraziarla per quello che sta facendo”, poi “accendo la tv e vedo che in Italia scoppiano le polemiche. Ma come è possibile? In tutte le altre parti del mondo le forze politiche non fanno polemica sulla sicurezza e sul terrorismo, qui stiamo parlando degli interessi dell’Italia”.

Dal Carroccio, intanto, arriva un nuovo affondo contro l’euro. E contro il governo. “Ormai sono convinto che abbiamo in tasca una moneta sbagliata, l’euro fa chiudere le fabbriche – attacca il segretario Matteo Salvini -. Ormai o sei ignorante o sei in malafede, con tutto il materiale che c’è a disposizione per capire che siamo vittime, se continui renzianamente a ritenere che non si può, o sei ignorante o in malafede. Penso che al governo in Italia ci siano persone in malafede, che hanno capito ma sono pagate per fare finta di non capire”. Per Forza Italia la polemica con Della Valle è tutt’altro che finita. La deputata azzurra Elvira Savino rilancia: “Non sorprende che Renzi sia allergico alle critiche degli imprenditori che, a differenza sua, producono, creano lavoro e ricchezza per il Paese e tengono alta la bandiera dell’Italia nel mondo. Il premier parla per invidia. A lui l’unica impresa che è riuscita è stata quella di ritrovarsi direttamente a Palazzo Chigi dopo essere stato eletto con qualche migliaia di voti al comune di Firenze”. Tagliente, poi, Fabrizio Cicchitto del Nuovo centrodestra secondo cui “Berlusconi è combinato politicamente così male che oscilla fra Salvini e Della Valle ma si tratta di una compagnia eterogenea e asimmetrica con la quale non si va da nessuna parte”.