Scalfarotto in sciopero della fame per le unioni civili

"Non mangio finoché ddl Cirinnà avrà data certa approvazione"

LUG 2, 2015 -

Roma, 2 lug. (askanews) – Il sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto (Pd) è in sciopero della fame da lunedì per chiedere l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili al Senato bloccato da duemila emendamenti. In un post sul suo blog dal titolo ‘Il tempo non basta più’, Scalfarotto spiega come sia “arrivato il momento di fare qualcosa in più. Compiere un’azione che è parte della migliore tradizione pacifista e non violenta (e radicale, come mi ricorderebbe di dire Roberto Giachetti). E così da lunedì mattina, 29 giugno, ho deciso di sospendere di assumere cibo fino a quando non avremo una certezza sulla data della cessazione di questa grave violazione dei diritti umani che si consuma nel nostro Paese”.

“E’ notizia di ieri – ricorda – l’ultima aggressione omofoba a Polignano a Mare, vicino Bari, ma la legge sull’omofobia è ferma in Senato dal 19 settembre 2013, data della sua approvazione alla Camera. La legge sulle unioni civili corre sempre il rischio di fermarsi allo stesso modo. Ecco: vorrei sostenere il cammino di entrambe le leggi con un gesto pubblico e politico, ma allo stesso tempo profondamente personale. Sperando così di aprire un dibattito nel Paese che sottragga questo tema all’idea che si tratti della battaglia di una minoranza e lo restituisca alla dignità di una questione nazionale, che investe il modo di essere e la natura stessa della nostra democrazia. E chiedendo apertamente l’appoggio delle tante persone di buona volontà che fino a oggi hanno magari pensato che bastasse aspettare, che le cose sarebbero andate per il meglio da sole. Non è così”.

Scalfarotto spiega la sua decisione anche in un colloquio con Repubblica: “Da lunedì prendo solo due cappuccini al giorno, alla radicale. Il fatto è che non ce la facevo più a far finta di niente, ad andare avanti con il mio lavoro come al solito, mediando, giocando di rimessa, con fair play. Qua c’è Giovanardi che mena colpi tutti i giorni con la scimitarra, c’è la piazza di San Giovanni che strilla e si mobilita. Ma noi dove siamo? Gli italiani che sono favorevoli a compiere questo passo in avanti sulla strada dell’uguaglianza dei diritti, cosa fanno? Non parlo dei gay, del gay pride. Parlo degli italiani perbene, eterosessuali, del mondo progressista. A nessuno sembra importare questa vergogna che relega l’Italia, nella mappa mondiale dei diritti, insieme ai paesi del patto di Varsavia”.

Scalfarotto assicura che digiunerà “finché non avrò una data certa di approvazione. Potrà anche essere fra due mesi, l’importante è che ci sia. Ma stavolta me lo devono dire quelli di Ncd, me lo deve garantire Alfano”.