Aut aut Renzi: meno emendamenti su scuola o assunzioni nel 2016

A Luglio giornata confronto con tutti ma poi subito ok a riforma

GIU 16, 2015 -

Roma, 16 giu. (askanews) – Sulla buona scuola il premier Matteo Renzi chiede un accordo in tempi rapidissimi -tre giorni- che sblocchi la riforma al Senato, mettendo sul piatto il rinvio al 2016 della prevista assunzione a settembre dei 100 mila precari che ora rischiano di non essere in cattedra il prossimo anno scolastico. Rischio che potrebbe diventare realtà se non diminuiranno i 3000 emendamenti agli atti a palazzo Madama. E’ l’aut aut lanciato in tv da Renzi, su un provvedimento su cui ha messo la faccia ma sul quale il governo rischia per i numeri risicati della maggioranza in Senato.

Prima la notizia della sconvocazione della commissione Istruzione del Senato che doveva riunirsi stasera alle 20,30 (seduta rinviata a domattina alle 8,30), poi l’annuncio dello stesso Renzi. Sulla scuola, ha detto il premier, si terrà una conferenza nazionale ai primi di luglio “con sindacati, studenti, famiglie, quelli che vogliono essere assunti. Presentiamo la nostra proposta, e poi però si chiude”.

La conferenza durerà “un giorno”, e poi il giorno dopo “si chiude”. Ma per la messa a regime delle nuove immissioni in ruolo si dovra’ aspettare il 2016 se restano in piedi i tanti emendamenti presentati. Non ci sono i tempi. “Quest’anno – ha spiegato – con tremila emendamenti mi pare difficile che si assumano… Si andrà al prossimo anno”. La mole di emendamenti e’ il segno di un provvedimento duramente osteggiato dalle opposizioni su cui ha pesato la mancanza di un accordo forte dentro la maggioranza e dentro il Pd con la minoranza interna.

Ora Renzi rilancia. E, come spiegano fonti di maggioranza, butta la palla nel campo della minoranza che nei prossimi tre giorni può lavorare per togliere o ridurre gli emendamenti in Commissione per consentire alla riforma di essere approvata nei tempi stetti che ci sono. Se questa proposta viene accettata la riforma va avanti, assunzioni comprese, altrimenti slitta tutto.

Inversione di rotta gradita da parte della minoranza del partito.”Renzi accetta l’idea di riaprire il confronto con il mondo della scuola. È una scelta giusta. La riforma va fatta con insegnanti e studenti” twitta l’ex capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza.Mentre il presidente della commissione Istruzione del Senato, il renziano Andrea Marcucci aggiunge che “se il ddl ha raccolto tante ostilità, molte ingiustificate, è una buona idea quella di rifare il punto con una conferenza nazionale aperta a tutti, e non ristretta a qualche vertice di Palazzo. A luglio il testo dell’esecutivo sarà nelle condizioni di ripartire, magari con qualche consenso in più e qualche emendamento in meno”.

Durissima la reazione delle opposizioni. “Abbiamo chiesto decine di volte lo stralcio della parte relativa alla stabilizzazione dei docenti precari, dicendo che avremmo votato anche noi subito un decreto per la loro assunzione – attacca Nicola Fratoianni coordinatore nazionale di Sel -. Renzi non provi neanche a buttare la responsabilità dell’incapacità del governo sulle opposizioni e sul Parlamento”.