Salvini agli imprenditori: sporchiamoci le mani, io ci sono

Italia è vino da tavola, non solo Sassicaia.Ma no sguardi cagnesco

GIU 5, 2015 -

Milano, 5 giu. (askanews) – “Vengo a imparare e a proporre quello che abbiamo fatto e quello che dobbiamo fare. Non sono qui a convincere nessuno, ma per proporre qualcosa che vorrei per i miei due figli”. Matteo Salvini si è presentato così, indossando giacca e camicia (ma non la cravatta) al posto della consueta maglietta, alla platea dei giovani industriali di Confindustria riuniti in convegno a Santa Margherita ligure. “Spero che da oggi pomeriggio qui dentro, magari da punti di vista diversi, litigando e confrontandosi su alcuni temi, ci si sporchi reciprocamente le mani – ha detto Salvini – Perché se la politica e l’industria rimangono due mondi a se stanti, che si guardano un po’ in cagnesco e reciprocamente sospettosi, non vanno da nessuna parte. Spero che questo sporcarsi le mani sia l’inizio di un percorso che non si chiuda domani. Se voi ci siete io ci sono”.

“Purtroppo – ha detto Salvini – l’Italia non è solo Ferrari e Sassicaia, ma anche vino da tavola”. E ha aggiunto: “Io chiedo il coraggio che voi chiedete alla politica anche a chi fa impresa”.

Il leader del Carroccio ha ricordati i punti di disaccordo e i casi in cui ha polemizzato con i vertici di Confindustria. “Sono dieci anni che diciamo che è importante difendere il ‘Made in'” – ha detto – ma per il trattato di libero scambio con gli stati Uniti d’America, sono più danni che vantaggi. Numeri alla mano, sono più vincoli per noi e con più libero mercato dall’altra”.

“Ci vuole coraggio, approfondimento, raccolgo la sfida dei giovani di Confindustria. Mi piacerebbe iniziare un percorso di conoscenza, di accordo e di disaccordo”, ha detto. Poi il passaggio critico sulla legge elettorale: “E’ una legge delle più infami e sbagliate che si potessero realizzare, al contrario di quello che pensa il presidente dei giovani, secondo cui dà stabilità”.