Pastorino sfiora il 10%. Civati,Sel,Prc: ora progetto nazionale

Ma difficile creare una rete. Sinistra male in Campania e Marche

GIU 1, 2015 -

Roma, 1 giu. (askanews) – L’atteso risultato a due cifre,previsto in Liguria alla vigilia del voto, non è arrivato: LucaPastorino si è fermato al 9,41% ma, sia Pippo Civati che NichiVendola, all’indomani delle elezioni regionali che hanno segnatouna pesante sconfitta della candidata renziana Raffaella Paita ela vittoria del candidato di centrodestra Giovanni Toti,rilanciano l’idea di un soggetto a sinistra del Pd a livellonazionale.

“Mi pare che Pastorino abbia dimostrato che lo spazio politicoc’è per una proposta di vera sinistra di governo, senza farepasticci, trasversalismi, trucchi”, scrive Civati sul suo blogannunciando che ‘Possibile’, il progetto annunciato prima delleRegionali sull’onda della vittoria in Spagna di ‘Podemos’, vaavanti: “Avremmo lanciato il nostro progetto anche con la metàdei voti e delle percentuali. Figuriamoci se non lo facciamo ora. Siccome tutti ridono facendo il paragone con Podemos, faccio notare che mai nessuno a sinistra del Pd ha fatto un risultato simile. E che Podemos, la prima volta che si è presentato, ha fatto l’8%”.

Non è facile tuttavia proiettare il risultato della Liguria alivello nazionale. Lo stesso Civati spiega che in Liguria si èarrivati “quasi al 10% senza un simbolo nazionale, senza felpe,con una proposta che non ha eguali in altre regioni, regioni dove peraltro in molti casi il Pd era alleato con la sinistra e non c’erano altri Pastorini in campo”. Un punto sottolineato anche dal leader di Sel Vendola che, in una conferenza stampa alla Camera, ha osservato come la sinistra a queste elezioni si sia presentata “con 7 liste differenti in 7 regioni, senza un simbolo unico e senza un discorso nazionale. Ci sono esperienzeimportanti in tutta Italia, si tratta di dare a queste esperienze le necessarie connessioni per creare una rete su cuisi rilancia il progetto della sinistra”, una sinistra “nonradicale ma alternativa”.

Tra le altre tre regioni in cui è sceso in campo un candidato asinistra del Pd di Matteo Renzi, solo in Toscana c’è stato unrisultato che si discosta dal 4% della Lista Tsipras delle ultime elezioni europee e dal 3% circa ottenuto da Sel alle elezioni politiche del 2013. Tommaso Fattori con la lista Sì-Toscana a sinistra ha ottenuto il 6,28%. Percentuali risicate invece per Edoardo Mentrasti (Altre Marche-Sinistra Unita) fermo al 3,96% e Salvatore Vozza in Campania ottiene il 2,19%.

Per il responsabile organizzazione di Sel, MassimilianoSmeriglio, “le regioni da cui far partire il nuovo progettopolitico della sinistra” sono la Liguria, la Toscana e la Puglia. Qui, nella terra del governatore uscente Vendola, ‘Noi a sinistra per la Puglia’, ha ottenuto il 6,47%: dentro la lista, coalizzata con il vincitore Michele Emiliano, candidato Pd, ci stanno anche i voti di una parte del Pd, quella vicina a Guglielmo Minervini, ex assessore dem che però ha deciso di candidarsi nella lista vendoliana.

Secondo Paolo Ferrero, segretario nazionale di RifondazioneComunista – Sinistra Europea, “in Liguria, con Pastorino, nascel’alternativa di sinistra. Adesso occorre dar vita allaCostituente di Sinistra tra tutti coloro che vogliono contrastare le politiche di austerità e vogliono costruire una alternativa, sulla scia di Syriza e di Podemos. I primi appuntamenti sono la lotta contro la riforma della scuola che deve essere bloccata in Senato e per il Reddito minimo garantito per tutti i disoccupati”.