Regionali, al voto con il macigno degli “impresentabili”

Leader si dividono tra piazze e tv. Rischio astensionismo

MAG 29, 2015 -

Roma, 29 mag. (askanews) – Una sfida all’ultimo impresentabile.La campagna elettorale per le Regionali si chiude tra comizi inpiazza e maratone tv dei leader, ma a dominare il dibattito è lalista ufficializzata dal presidente della commissione Antimafia,Rosy Bindi, con i nomi dei 16 candidati (4 in Puglia, gli altri12 in Campania) che non hanno i requisiti previsti dal codice diautoregolamentazione approvato dai partiti.Ma è solo uno il nome su cui si scatena la tempesta politica, edè quello del candidato democratico alla presidenza dellaCampania, Vincenzo De Luca. Ed è una tempesta che non vede il Pdcontro gli altri partiti ma un attacco concentrico dei renzianiproprio verso Rosy Bindi. L’accusa è quella di aver usato illavoro della commissione per “vendicarsi” di vecchie ruggini conil segretario. Il diretto interessato reagisce e annuncia unaquerela nei confronti del presidente dell’Antimafia e si dicepronto a un confronto televisivo.Una bomba, insomma, sull’esito delle Regionali che già deve farei conti con un’altra incognita: quella dell’astensionismo. Ilrischio che il ponte del 2 giugno porti gli elettori lontanodalle urne è ben presente ai leader che infatti si prodigano inappelli al voto. Leader che, peraltro, hanno scelto di chiuderein modo diverso le loro campagne elettorali. Renzi si è divisotra Marche (dove ha visitato un’azienda) e Firenze, città sceltaper la chiusura. Comizi anche per Salvini, che ha preferito laVerona di Flavio Tosi e per Beppe Grillo, che ha optato per la”sua” Genova. Rush finale tutto in tv invece per SilvioBerlusconi.Renzi sa di giocarsi molto in questa partita, soprattutto ora chela questione impresentabili ha riacceso la scintilla delloscontro all’interno del Pd. Anche per questo, pur coltivandol’ambizione di un 6 a 1, mette le mani avanti: “Domenica -sottolinea – non si vota per il governo nazionale e nemmeno peril congresso del Pd. Si vota per decidere il futuro delle Regionie di alcuni Comuni, per i prossimi cinque anni”.“Noi – osserva da Ancona – non siamo qui a raccontare la storia,siamo qui a scrivere una storia nuova. E lo facciamo chiedendo ilvoto anche a quelli che la volta prima hanno votato per loro.Dall’altra parte c’è l’odio e la rabbia. Due monete che a livelloelettorale pagano”.Suona la carica anche Matteo Salvini, che in questa tornata sigioca la possibilità di ufficializzare il sorpasso su ForzaItalia e collocarsi come prima forza del centrodestra. “Dopo ilvoto di domenica – dice – cambierà tutto: alcuni partiti non cisaranno più altri cambieranno nome e forma e, se il centrodestravorrà essere competitivo con Renzi, non potrà non tenere contodella Lega”.Dal salotto di Pomeriggio 5, invece, Silvio Berlusconi continua aperorare la causa dell’unione dei moderati e assicura che seRenzi non dovesse ottenere una netta vittoria in queste elezioni,fermandosi sul 4 a 3, non potranno che esserci riflessi per ilgoverno nazionale anche perché “nel Pd potrebbe esserci la nottedei lunghi coltelli”. Il Cavaliere inoltre replica al premier chelo aveva definito un biglietto scaduto. “A me – risponde – ilbiglietto lo hanno dato gli italiani”, e lui che “è un’portoghese'”.Int