L’astro di Di Maio, la svolta televisiva: mugugni tra i grillini

Lite con Casaleggio, non c'è conferma: "Un caso da mezze parole"

MAG 21, 2015 -

Roma, 21 mag. (askanews) – Il Movimento 5 stelle sta cambiando pelle? Qualche tensione interna torna visibile dopo un lungo periodo di calma apparente, anche se negli ambienti parlamentari stellati nessuno ufficialmente conferma le notizie di stampa su una presunta lite fra il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e il co-fondatore Gianroberto Casaleggio sul tema della possibile sostituzione di Ilaria Loquenzi con Silvia Virgulti ai vertici della comunicazione del gruppo di Montecitorio.

Rivalità fra le “comunicatrici”, lite ai vertici? “Sarà uscita qualche mezza parola, su di noi montano sempre un caso”, taglia corto un parlamentare, rigorosamente anonimo come qualunque M5S abbia accettato di parlare dell’argomento. “Sono amiche, non esiste, i giornali su di noi da un chilo cavano fuori una tonnellata”, osserva un deputato considerato vicino a Di Maio e alla linea ‘dialogante’.

Il M5s negli ultimi tempi ha accettato un onorevole compromesso sui reati ambientali e può giustamente rivendicare il suo ruolo nell’approvazione di una legge importante; ha aperto (proprio con Di Maio) a una possibile trattativa con la maggioranza di governo sul provvedimento-simbolo del suo programma, il reddito di cittadinanza; i suoi parlamentari sono ormai frequentatori abituali dei talk show politici, gli un tempo odiati “programmi-pollaio”. Una svolta che non a tutti piace: “Ma non tutti hanno la capacità di una visione d’insieme – commenta un ‘moderato’ del gruppo alla Camera – alcuni colleghi non hanno ancora capito chi siamo e quali obiettivi abbiamo”.

“La personalizzazione, l’andare sempre in televisione – accusa invece un altro parlamentare – sono i metodi della vecchia politica che ha ridotto il Paese in queste condizioni: io non condivido questa nuova linea della comunicazione. Il Movimento deve essere rivoluzionario, deve smontare il sistema. Io non faccio parte di questo circo che abbiamo sempre condannato: prima era motivo di espulsione, ora pare strano che sia il new deal della comunicazione”.

“Di Maio – rincara la dose un M5s un tempo considerato vicino a Casaleggio – sta cercando di piegare il movimento a un partito di centro con qualche estremismo verbale sulla questione morale. Non mi meraviglierebbe un futuro avvicinamento a Renzi”. Ma a Montecitorio, per ora, prevalgono gli avvocati difensori del giovane vicepresidente della Camera: “Le tv – dice un giovane deputato – sono un meccanismo col quale dobbiamo fare i conti, da quando ci andiamo siamo risaliti di cinque punti nei sondaggi. Lo vedo che le telecamere si buttano sempre su Di Maio e Di Battista, ma loro sono persone intelligenti e umili, sfruttiamo il meccanismo a favore del gruppo”.