Renzi difende la riforma e promette: ascolterò i prof

Botta-risposta con critici su Twitter: non vi assecondo per forza

MAG 16, 2015 -

Roma, 16 mag. (askanews) – Matteo Renzi protagonista su Twitter: il presidente del Consiglio rivendica il suo impegno all’ascolto sul tema della contestata riforma della scuola. “Sto leggendo – scrive – le risposte dei prof. Faremo tesoro di suggerimenti e critiche. La scuola è LA sfida per riportare l’Italia a fare…l’Italia”.

Un annuncio che non manca di attrarre l’attenzione (e molte critiche) sul social network. “Potevi sentirli prima cervellone”, scrive ad esempio tale Flavien. Ma Renzi non si fa disarmare: “Scusi – replica – Lei sa che abbiamo fatto una consultazione pubblica da settembre 2014?”. Ma non basta: “Che fine hanno fatto – gli chiede un altro operatore della scuola – i nostri suggerimenti? Ma dove vivi?”. “Io tra Roma e Firenze. Ma entrando nel merito: su quali punti dissente?”, gli risponde il capo del governo. A chi gli suggerisce di ripassare “il concetto di democrazia…”, rincarando l’accusa con un secco “parlate tanto e non ascoltate nulla!”, il presidente del Consiglio replica senza esitazioni: “Ascoltare significa ascoltare, non assecondare per forza. Non è che o facciamo ciò che dice lei o non siamo democratici…”, osserva.

Il premier nega di aver parlato di “insegnanti manovrati”: “Quando mai avrei detto questo, scusi? Nella lettera e nel video dico esattamente il contrario”, scrive. Anche sui docenti di seconda fascia contraddice uno dei suoi interlocutori: “Non stiamo licenziando nessuno. E il piano pluriennale c’è. Ma con concorso”.

Renzi raccoglie scetticismo anche su altri fronti: all’annuncio di voler “fare tesoro” dei suggerimenti degli insegnanti, Gianluca Moscatelli reagisce così: “Perché hai dato ascolto a chi lavora per elaborare il Job Act?”. Il premier ne approfitta per ribadire la sua convinzione: “Sì”, dice, “e mi pare che i risultati vadano nella giusta direzione”. Quanto al suo impegno all’ascolto delle critiche, il leader Pd ribadisce due volte che non ha nulla a che fare con le imminenti scadenze politiche immediate: “Le elezioni politiche ci saranno nel 2018. Quelle europee nel 2019. La scuola c’è sempre”, dice. Poi accusa Andrey Periboschi, uno dei suoi critici che gli ricorda le imminenti elezioni regionali, di essere “un attivista del movimento cinque stelle. Io invece stavo parlando di scuola”, ribadisce.

Spazio anche per i fatti del giorno, sul profilo Twitter di Renzi: ma alla polemica fra il leader leghista Matteo Salvini e il ministro dell’Interno Angelino Alfano per le ripetute contestazioni di piazza che ostacolano la campagna elettorale leghista, il leader del Pd dedica un pensiero altrui, ritwittando il deputato dem Emanuele Fiano, che aveva scritto ieri “condanniamo le aggressioni a Salvini senza esitazione. La nostra opposizione alle idee della Lega è totale, ma anche quella alla violenza”.