Galantino (Cei): scuola non sia sacrificata sul moloc del Pil

Con 35 studenti nelle classi è inutile ogni riforma

MAG 15, 2015 -

Roma, 15 mag. (askanews) – L’educazione dei giovani non deve risolversi in “collateralismi fuori posto”. Non si può “sacrificare” la formazione dei giovani “sul moloc del Pil e del patto di stabilità”. Lo ha detto il segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, nel suo intervento al convegno “Il Servo del Signore e l’umanità degli uomini” promosso a Roma dalla rivista Il Regno e il Gruppo Abele.

“Dobbiamo avere il coraggio di dire qualcosa – ha spiegato Galantino riferendosi all’impegno della chiesa nella società -. Io non voglio entrare nel merito” della riforma della scuola “perché non ne so niente di queste cose, ma – ha proseguito il segretario dei vescovi – si sente parlare di presidi, di tanta roba, ma di studenti quanto si sta parlando? Quanta gente si sta impegnando perché non ci siano 35 ragazzi nelle classi” perché se così fosse si renderebbe “inutile ogni riforma, inutile qualsiasi sforzo” e “chi è stato nella scuola questa cosa la sa”.

“Questo educare – ha spiegato – non si risolva in collateralismi fuori posto. Con grande rispetto per chi è chiamato a governare, ma con altrettanta parresia, dobbiamo dire quello che a noi pare sia importante in questo momento: non tutto può essere sacrificato sul moloc del Pil e sul moloc del patto di stabilità. Ci devono essere delle priorità. E la formazione sicuramente è una di queste”.