Maggioranza accelera sulle norme anticorruzione, ok entro maggio

Nessuna modifica a testo. Alfano: ridurre tempi della prescrizione

MAG 12, 2015 -

Roma, 12 mag. (askanews) – La maggioranza accelera sulle nuove norme anti-corruzione. “Penso ci siano tutte le condizioni per approvare il ddl anticorruzione prima delle elezioni regionali. Il Parlamento è sovrano ma sulla base della riunione di oggi c’è questa possibilità sicuramente”, ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine del vertice di maggioranza. “Area Popolare – ha aggiunto – ritirerà gli emendamenti”.

A lanciare un appello ai deputati perchè arrivi entro fine mese il via libera definitivo alla legge anticorruzione è stato il premier Matteo Renzi: “Solitamente la Camera non lavora l’ultima settimana pre-elettorale, sarebbe un bellissimo gesto se i deputati lavorassero anche quella settimana lì per arrivare all’ok alla legge anticorruzione entro questo mese”, ha detto stamattina Renzi.

Il provvedimento è all’esame della Camera per la terza lettura e dovrebbe essere approvato senza modifiche rispetto al testo uscito dal Senato. Questo è l’accordo raggiunto nel vertice di maggioranza che si è tenuto questa mattina al ministero della Giustizia, secondo quanto riferisce il viceministro Enrico Costa (Ncd). “Non ci saranno modifiche – ha spiegato – il testo verrà approvato così com’è ma, nelle more, si individueranno soluzioni condivise per coordinare questo testo e quello sulla prescrizione” all’esame del Senato. “Ovviamente modificando quest’ultimo”.

La commissione Giustizia concluderà l’esame del ddl entro venerdì mattina, 15 maggio, quando è previsto l’approdo in aula del provvedimento. Ieri le opposizioni hanno presentato complessivamente 155 emendamenti su cui governo e relatore (Davide Ermini, Pd) daranno parere negativo. Il partito di Angelino Alfano avrebbe voluto degli interventi sul falso in bilancio, ma dopo il vertice di questa mattina ha accettato il compromesso di modificare il testo sulla prescrizione al Senato riducendo i tempi che, per la corruzione, alla Camera erano stati aumentati della metà.