Pd avanti piano su riforma scuola, domani sindacati al Nazareno

Faraone: impianto non cambierà. Sel: Pd ha commissariato Giannini

MAG 6, 2015 -

Roma, 6 mag. (askanews) – Sulla scuola macchine avanti piano.Deputati e senatori democratici delle commissioni Cultura di Camera e Senato incontrano Matteo Renzi e ridefiniscono la strategia all’indomani del riuscito sciopero nazionale e delle affollate manifestazioni che hanno percorso le strade di molte città italiane. Come richiede il format tradizionale del Governo Renzi si va avanti, prosegue quindi l’esame del provvedimento in commissione Cultura alla Camera e non cambia per ora la previsione dell’approdo in aula il 14 e del voto finale il 19.Obiettivo, fanno sapere dal Pd, l’ok definitivo a metà giugno.

Ma la maggioranza vota l’accantonamento di alcuni articoli chiave del ddl e il Pd avvia, con una delegazione guidata dal presidente Matteo Orfini e dal vicesegretario Lorenzo Guerini, le consultazioni con le parti sociali (nel tardo pomeriggio di oggi i rappresentanti di alcune organizzazioni studentesche, domani pomeriggio i sindacati). In commissione, il sottosegretario dem Davide Faraone precisa che “l’impianto del ddl non cambierà”, ma le consultazioni “extraparlamentari” (Sel chiedeva di fermare la commissione per avviare delle audizioni) attribuiranno comunque al Pd la titolarità di fatto di qualunque modifica che andasse incontro alle proteste del mondo della scuola. Tanto da far dire a Nicola Fratoianni che “il Pd ha commissariato il ministro Giannini”, per la quale Sel proporrà “una mozione di sfiducia”.

Sel chiede il ritiro del provvedimento e ribadisce la richiesta di un decreto-stralcio per le assuznioni dei precari. Posizione analoga a quella del M5s, che nega l’apertura di un dialogo: “Governo e maggioranza – si legge in un comunicato – procedono unilateralmente e con l’aggravante di essere anche in un uno stato confusionale”.

Confermando il sostegno di Ncd alla riforma, Angelino Alfano sottolinea che “sulla scuola sono state decise cose che fanno scoppiare la protesta a sinistra perché sono cose di centrodestra”. “Siamo disponibili – dice invece Guerini, dando il senso della mezza frenata sul discusso disegno di legge – a cogliere nel lavoro parlamentare gli elementi che hanno caratterizzato il dibattito in queste settimane, e già sono stati presentati alcuni emendamenti in commissione. Domani ascolteremo ancora e ci confronteremo”. Il ministro Giannini prova a tenere il campo con una dichiarazione: “Si sta lavorando – dice – in commissione, stiamo migliorando e integrando il testo. Non c’è nessun cambiamento di linea, il dialogo è aperto”.