Benigni celebra Dante in Senato: anche lui voleva un partito suo

Presente Mattarella. Papa Francesco: profeta per selve oscure odierne

MAG 4, 2015 -

Roma, 4 mag. (askanews) – Pd come Partito Dante. Un partito suo, tutto suo. Un po – è il ragionamento sotteso alla perifrasi giocosa – come il Pd o in futuro il partito della Nazione per Matteo Renzi. A celebrare il poeta con uno sguardo al presente è il comico, regista e premio Nobel Roberto Benigni, oggi ospite d’onore insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al maestro Nicola Piovani, del presidente del Senato Pietro Grasso. L’anniversario dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri è l’occasione per una riflessione sul presente con contributi dello stesso Benigni, del presidente del Senato Pietro Grasso, di Papa Francesco con un messaggio letto in aula a Palazzo Madama dal cardinale Gianfranco Ravasi.

Dante, ha detto Benigni, “amava la politica come la si dovrebbe amare oggi, aveva un caratteraccio, certo, si era fatto tanti nemici. Si sa i fiorentini hanno un caratteraccio, bisogna avere pazienza… voleva fare un partito suo, il partito Dante, il Pd dell’epoca…”. E ancora, sempre sul filo dell’ironia ma guardando alle riforme costituzionali in cantiere: “La ricorrenza dei 750 anni di Dante cade precisa, se cadeva tra due anni il Senato non c’era più, abolito. Dante ci ha pensato a nascere al momento giusto”. La lettura di Dante suggerisce, poi, uno sguardo all’uomo e alle sue quotidiane difficoltà al Pontefice. “Dante – ha scritto Papa Francesco – è il profeta di speranza, annunciatore della possibilità di riscatto di ogni uomo e donna” e dunque “possiamo arricchirci della sua esperienza per attraversare le tante selve oscure ancora disseminate nella nostra terra”.

Infine per Grasso ricordare e celebrare l’opera e il pensiero di Dante Alighieri è importante oggi “per ribadire la volontà di riscatto morale attraverso la cultura” dell’Italia.