Bersani: Renzi fa pressioni indebite al Parlamento su Italicum

Se pone fiducia i deputati Pd votino liberamente secondo coscienza

APR 26, 2015 -

Roma, 26 apr. (askanews) – “Non siamo un partito che ha un padrone. Su temi come questi non può esserci un meccanismo né di disciplina di partito né di corrente. Ogni parlamentare dovrà prendersi singolarmente la sua responsabilità”. Alla vigilia dell’approdo dell’Italicum in aula alla Camera per l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani è tornato a puntare il dito contro la determinazione del Premier-Segretario Matteo Renzi per un’approvazione defintiva senza modifiche della nuova legge elettorale, anche al prezzo di uno o più voti di fiducia sul suo Governo.

“In nessuna democrazia le Costituzioni e le leggi elettorali – ha ripetuto Bersani ancora una volta Bersani in un colloquio con “la Repubblica” le fanno i governi- e dunque non vedo quindi nessun collegamento tra la discussione che si è aperta e la vita del governo”. Ne consegue che la minaccia del ricorso alla fiducia rappresenta “una pressione indebita sul Parlamento”.E se fosse posta i parlamentari del Pd dovrebbero sentirsi liberi di votare secondo coscienza. “Nelle regole della nostra ditta – ha affermato- c’è scritto che di fronte a temi costituzionali ogni parlamentare deve prendersi singolarmente la sua responsabilità”.

“Sulla legge elettorale – ha messo in guardia ancora una volta Bersani- non si è riusciti a chiarire bene che cosa è in gioco. Qui non si sta discutendo di un comma di una legge elettorale, ma dell’incrocio tra la legge elettorale e la riforma della Costituzione”.

Quanto al rischio concreto di scissione nel Pd sull’Italicum, l’ex Segretario ha ribaditon che lui “resterà nel Pd” perchè “siamo e restiamo un partito democratico” con pluralità e libertà di voci. E non “un partito che cerca un padrone”. Perchè “c’è modo e modo di gestirla questa democrazia”. Ed è “chi ha la responsabilità di dirigere questo partito ” che “ha il dovere di cercare la sintesi nel pluralismo, ricchezza del nostro partito”. Mentre allo stato, “con un eufemismo possiamo dire che la discussione interna può essere ben migliorata”.