Fitto: Berlusconi in preda a cupio dissolvi, io non prendo ordini

Candidatura Poli Bortone a Puglia viola statuto Fi,serve reazione

APR 11, 2015 -

Roma, 11 apr. (askanews) – Raffaele Fitto non accetta le decisione di Forza Italia di proporre in Puglia la candidatira di Adriana Poli Bortone scaricando l’ex candidato Giuseppe Schittulli ora da lui sostenuto e attacca direttamente Silvio Berlusconi, accusandolo di essere preda di un “cupio dissolvi”, alla testa di un partito che ora “gioca a perdere”, sollecitando “una iniziativa di militanti e iscritti” per ripristinare la legalità statutaria del partito, violata dalle ultiime decisioni.

“Questa scelta di divisione – ha affermato Fitto sulla decisione di Fi in Puglia- è sia autolesionistica sia censurabile sul piano dello Statuto. E’ autolesionistica perché è un autogol, tipico frutto di una dinamica da triste finale di partita, in cui la caccia al ‘nemico interno’ vale più di ogni altra considerazione. Lo dico chiaramente a Silvio Berlusconi: caro presidente,stai scegliendo una linea da ‘cupio dissolvi’, e lo dico con grande amarezza. E’ ormai chiaro che Forza Italia gioca a perdere, disinteressandosi della Puglia e delle ragioni dei ápugliesi, che chiedono un’alternativa al malgoverno della sinistra”.

L’ex ministro precisa: “Io sto nel partito, ma non prendo ordini. In un partito che si dice liberale, ci si sta con le proprie idee. Altrimenti è un triste bunker per un triste tramonto politico”. La decisione di puntare su Adriana Poli Bortoni non è regolare, dal punto di vista dello statuto di Fi, secondo Fitto: “Ma questo autolesionismo è anche extra-statuto. In base a quali regole, infatti, Forza Italia ha assunto la decisione comunicata oggi? Dinanzi a ciò – prosegue – mi pare necessaria una grande e seria iniziativa politica di iscritti, militanti e parlamentari di Fi per il rispetto in ogni sede legale dello Statuto del partito, che giace da più’ di un anno come una cosa ádimenticata e inapplicata. In Forza Italia e nel Pdl non era mai successo: potevano essere prese, volta per volta, decisioni giuste o sbagliate, condivisibili o no, ma comunque, formalmente, lo statuto e le regole venivano sempre rispettate”.

Fitto chiede anche una “operazione verità” perché “da settimane, c’è chi ha fatto di tutto per escludere dalle liste alcuni amministratori e dirigenti (oltre ai consiglieri regionali uscenti), che hanno a loro volta lavorato bene e che da anni hanno contribuito a fare della Puglia, in tutte le competizioni elettorali, la regione dei record per il nostro partito. Motivo? Sono ‘colpevoli’ di avere voti e consenso e quindi rischiano di essere eletti”. Dunque, conclude, “a maggior ragione, serve un’iniziativa. Sono in causa questioni fondamentali. Che strumenti di tutela ci sono se un partito non rispetta le sue stesse regole, estromette persone, esclude suoi membri e dirigenti regolarmente iscritti da possibilità di candidatura? Non è una polemica interna o una polemica pugliese, ma una questione fondamentale di libertà e di democrazia”.